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GIGLIOLA MONTARSO


I primi contatti con Manuele 


Mi chiamo Gigliola e come tante altre mamme, ho perso mio figlio Manuele che poi ho ritrovato attraverso i messaggi che ha mandato e voglio qui, in questa nota, riferire sulla mia esperienza.

Erano trascorsi tre mesi dal giorno in cui mio figlio ci aveva lasciati allorché, una mia cara amica con doti di sensitiva, mi riferì che aveva ricevuto un suo messaggio a cui ne seguirono tanti altri.

Tutto ciò aveva riportato la speranza nel mio cuore e la mia fede rinnovata mi spingeva con tutto il mio amore verso Dio.

Cominciai a leggere libri che parlavano dell'Aldilà e le esperienze di altri genitori che erano riusciti a mettersi in contatto con i propri figli mi riempivano di speranza.

Pregavo la Madonna, pensavo che Lei, come mamma, avrebbe compreso il mio dolore, mi affidai a Lei e alla Sua misericordia.

Cominciai a partecipare ai convegni del “Movimento della speranza” che accoglie mamme e altre persone provate dal dolore per la scomparsa dei loro cari e dove si trova tanto amore, aiuto e consolazione.

Sette mesi dopo, attraverso Laura Paradiso, una sensitiva dalle doti eccezionali, riuscii a sentire la voce di mio figlio attraverso un piccolo registratore che lei usa per mettersi in contatto con le Individualità che sono passate nell’Altra Dimensione.

"Mamma, sono io, sono vivo" mi disse quella voce.

Solo chi ha provato questa esperienza può essere in grado di comprendere l’emozione, la commozione che provai.

Mi sembrò di rinascere a nuova vita e di questa immensa gioia ringrazio sempre Dio e la dolce Laura che conserva sempre un posto nel mio cuore.

Dopo quel con vegno ne frequentai tanti altri. Le mie conoscenze si approfondivano grazie al valido aiuto di relatori preparati nel campo della ricerca del paranormale e, attraverso sensitive degne di stima, ritrovai mio figlio in messaggi che non lasciavano adito a nessun dubbio.

Ora sono certa che questo percorso era necessario perché il mio dolore si placasse e io potessi ritrovare la serenità e la speranza che un giorno avrei potuto comunicare anch'io con mio figlio.

Il miracolo avvenne... la mia amica, dietro suggerimento di mio figlio con il quale continuava ad avere contatti, mi incoraggiò a provare a scrivere per ottenere dei messaggi attraverso la cosiddetta “scrittura automatica” e fu così che un giorno la penna nella mia mano si mosse…e dal quel momento in poi cominciarono ad arrivare regolarmente le comunicazioni.

I nostri cari sono vivi e aspettano solo che ci fermiamo ad ascoltarli dandoci le risposte a tutte le nostre domande.

Mi sento una privilegiata per questo grande dono che Dio mi fa fatto e desidero condividere con voi, perché i messaggi dei nostri cari sono per l’umanità e spero che ciò che leggerete porti speranza e conforto a tutti coloro che hanno perso una persona cara.

Ma ricordate che il collegamento fra noi e i nostri cari deve essere fatto con molto rispetto, equilibrio e grande fede, affidandoci a Dio con amore e devozione e la Sua risposta arriverà, perché grande è la Sua misericordia.



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