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13.12.2006

Perchč Gesų Cristo č il Figlio Unigenito



 

In nome di Dio, un’unica forza che guida è qui.

Siamo un insieme di Guide. Ricordi il messaggio ricevuto da Mario quando si parlava della spirale che lega più forze e si rappresentano come un unisono?

(Nota: Mario Del Giglio è un nostro caro amico che comunica con Leonardo, la sua Guida.)

Ecco, tu ora stai comunicando con una spirale, anche se non è necessario rivelare le identità dei componenti; lo faremo solo perché rimanga in te impresso il messaggio che vogliamo darti e il suo esatto significato.

Qui a comunicare con te e attraverso te stessa, come strumento, ci sono Mel, Leonard e Domenico.

Oggi è compleanno terreno di Domenico; è una Guida molto cara a noi e appartiene alla nostra spirale.

Non a caso vi siete conosciuti con Mario: lui comunica con Leonard e voi comunicate con Mel.

Domenico: Sono Domenico, lieto di presentarmi. Mi è stato concesso di poterlo fare per rispondere alla domanda che ti sei prefissa di fare tanto tempo fa.

Io, qui sulla Terra, sono stato uomo di Chiesa di grado avanzato e qui in Cielo continuo ad avanzare, ma non in un concetto di Chiesa, ma in concetto universale di Conoscenza e Coscienza.

Sono qui ora a parlare, in nome di Dio, per risponderti. Avanti, forza, scrivi la domanda e anche se noi sappiamo già la domanda, è bene che tu la scriva per evitare confusione nel trascrivere il messaggio. In nome di un'unica Forza Suprema di amore, che è Dio.

Domanda: A volte Gesù viene paragonato a Maometto o Buddha. Posso sapere perché si parla di Lui come di un illuminato e qual’è la Sua vera “figura” su questa Terra? Perché è Figlio di Dio?

Siamo Domenico, Mel e Leonard con la voce di uno solo.

Gesù, Buddha e Maometto hanno in comune l’illuminazione, ma spiegheremo in cosa sono diversi gli aspetti che devono essere presi in considerazione.

Tutti e tre, prima della loro esistenza terrena, non avevano mai vissuto prima nei panni umani, ma erano creature spirituali, Esseri di Luce avanzata. Dio, vedendo la perdizione in cui si trovava il mondo, decise di mandare sulla Terra le Sue care creature spirituali a fare esperienza terrena per trasmettere e lasciare un messaggio al genere umano.

Vedi cara, quelli che chiamate Santi, non sono altro che Esseri celesti vergini di esperienza terrena, che vengono al mondo per essere un punto di riferimento. E' per questo che c’è una legge che appartiene al Divino nella vita dei Santi.

Con la vocazione si nasce e, a un certo punto, ci si conferma poichè sentono un chiamo, che è più forte di loro, di rifiutare la comune vita umana ed essere così pervasi di Amore Cosmico che va oltre.

Sono costantemente tentati e messi alla prova, non solo da Dio, ma anche e, soprattutto, dal demonio perché li vuole perdenti. Lui sa bene che il Signore Supremo segue la loro esistenza in maniera particolare. Loro, a differenza di tanti esseri umani, vengono seguiti giorno dopo giorno dalla mano di Dio che si sdoppia, e loro, per la loro naturale e vera spiritualità, lo sentono e lo riconoscono in tutto.

Il resto degli esseri umani, non è che non vengono seguiti da Dio, perché Egli è Tutto, è un Amore interminabile e sufficiente per tutte le Sue creature ma, per gli esseri reincarnati in diverse vite, Lui predispone gli Angeli, mentre per i Santi predispone la Sua energia unica. Ma non è il momento di parlare dei Santi. Questo discorso potrà essere approfondito più avanti.

Ora parliamo di Buddha.

Lui è il Suo caro figlio celeste, che è venuto sulla Terra per compiere e svolgere un’esperienza come essere umano. Ovviamente, come ogni spirito, al contatto con la materia, ha dimenticato, in parte, da dove proveniva ma, come Essere illuminato quale era, percepì in sé, l’Energia Divina e la via della Conoscenza.

Buddha fu, su questa Terra, il maggiore esponente della meditazione, per poter concedere a tanti uomini del mondo la capacità di meditare e riconoscere in se stessi l’Amore Cosmico e Universale.

Ovviamente, questo Amore, che lui sapeva riconoscere, era Dio, ma non lo sapeva o, meglio ancora, riconosceva la grande Forza da cui tutto era guidato, ma la chiamava con un altro nome.

Era, in questo caso, un Essere speciale, sì, ma era un essere umano e come tale imperfetto anche lui. Il suo scopo,  quello che si era proposto ancora prima di nascere, lo portò a termine, e compì la sua missione di donare all’ uomo l’arte di meditare e riconoscere in sé tutto il creato, l’amore e la forza di Dio, suo Padre.

Questo lo renderà per sempre la figura più rappresentativa della meditazione. La saggezza delle sue riflessioni lo facevano guardare oltre e toccare con mano la pace interiore, che si poteva ottenere attraverso l’amore del Creatore.

Quando lasciò questa Terra, andò tra le braccia del Padre e fu reso onore a lui per l’esistenza fatta. Lui riconobbe suo Padre e allora capì, quando gli fu mostrata la sua terrena esistenza, il perché dei suoi principi e delle sue illuminazioni.

 

Parliamo ora di Maometto.

Ha lasciato la sua impronta che è di valore sacro e ha rappresentato le più importanti riflessioni riguardo la reincarnazione e il karma. Ha saputo intuire e scoprire enigmi che riguardavano tanti perché; ad esempio, il perché della povertà, della fame, della sofferenza, della guerra, delle stragi e così via al resto.

Nelle sue illuminazioni seppe dare significato e senso alle esistenze passate e sconosciute che erano, senza dubbio, le cause del prezzo da pagare nella vita presente. Ha fatto anche lui, della sua esistenza terrena, un tesoro prezioso per tanti, e portò fino alla fine dei suoi giorni il credo costante di un disegno divino che si compie al di là di ogni immaginazione.

Una volta ti venne detto, in termini di mistero e reincarnazione, il perché non era possibile che nessun essere umano alla nascita potesse ricordare la sua vita precedente. Ricordi?

Era una verità questa in grado di poter far impazzire chiunque, un qualcosa di non gestibile ai sensi umani. Ti diciamo questo perché ora è il momento di farti comprendere la differenza che c’è tra loro e Gesù.

Gesù, quando fu il momento di venire su questa Terra e compiere la volontà di Dio, fu dotato del Suo Spirito, proprio perché veniva a sacrificarsi per Lui, per il Padre e per tutti noi.

Per l’esperienza che Gesù doveva portare a termine, non poteva non sapere da dove veniva; non poteva non essere completamente consapevole dell’esistenza di Dio. E' questo ciò che lo differenza da tutte le creature che hanno calpestato il suolo terreno.

Come poteva, Gesù, non impazzire custodendo, fin da piccolo, la consapevolezza che fosse Figlio di un Dio onnipotente?

Come poteva non temere il giudizio o le incomprensioni che si versavano su di Lui?

Gesù era dotato dello Spirito di Dio, perché era stato scelto tra tutte le creature celesti per compiere l’esperienza come Dio uomo, essendo Lui, lo Spirito di Luce che affiancava da secoli e secoli il Signore.

Ecco perché è l’Unigenito; ecco perché la voce dell’ Onnipotente disse di compiacersi in Lui; ecco, perché la Sua esistenza e il Suo grande e immisurabile sacrificio.  Egli ha avuto il compito più difficile tra tutte le creature esistenti.

Venne su questa Terra per glorificare il nome del Signore davanti a tutti, perfino davati agli esseri più crudeli e malvagi, gli stessi che un giorno lo avrebbero crocifisso. Ecco perché è nato consapevole.

Quelli che avevano il dono dell’ispirazione in quell’ epoca, i Profeti, sono venuti a conoscenza di questo. Sapevano, da molto tempo, che questo sarebbe avvenuto, che sarebbe nato un bambino con lo Spirito di Dio e che questo avrebbe salvato l’umanità e avrebbe redento la Fede nel Padre per tutti i tempi dei tempi.

Ecco perché aspettavano il Salvatore, come lo chiamavano, e come è stato rivelato  loro attraverso messaggi rivelatori e le visioni. Ecco perché questo Figlio di Luce è chiamato Figlio di Dio e, da quando fu consapevole, parlò del Suo vero Padre, interessandosi da bambino delle cose per cui era nato. Questo è Gesù.

E così sono i più grandi illuminati a far storia.

Buddha con il concetto di causa ed effetto, che sono il perché dei cicli di reincarnazione.

Maometto con il concetto del karma e del prezzo degli errori.

Domanda: In riferimento alla famosa frase: “Se la montagna non viene a me, Maometto va alla montagna”, posso sapere dal vostro punto di sapienza cosa intendesse dire?

E’ Gesù, ma non con il concetto perché, a differenza degli altri illuminati, Lui non ipotizzava, ma conosceva, sapeva con intera consapevolezza ciò che diceva e faceva, ciò che compiva: l’amore verso il prossimo e l’esistenza di un Padre Celeste a cui appartenevano il regno dei Cieli e i cuori della Terra.

Per questo il Suo nome è lodato per i secoli dei secoli e i Suoi insegnamenti hanno le fondamenta più stabili che fossero mai state costruite.

Per questo siede alla destra del Padre, perché nacque con la memoria del Regno a cui apparteneva.

Per questo è il Re nei cieli perché, compiendo la Sua esistenza, meritò questo per il resto del tempo, per l’infinito.

E’ stato per noi un onore parlarti del Figlio del Re, del Redentore, parlarti dei Santi e degli Illuminati.

Con lo stesso amore con cui siamo venuti, noi, Mel, Leonard e Domenico, intraprendiamo il viaggio verso un’altra destinazione.

Il pensiero di Leonard saluta Mario, e i nostri pensieri insieme salutano voi tutti forestieri di Dio.

In armonia rimani, caro strumento per noi, in unione di quelli che ami e prega ed augura questo a quelli che non.

Manuele: Sono lieto di questo incontro, più che felice e mando a voi tutti tanto amore. Vi amo. A presto.





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