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TRANCE




Trance del 3 Dicembre 2003



Presenti: Brigitte: (B) Gigliola: (G) Felice: (F)

(Nota: La prima parte della trance è andata persa perché, non essendo ancora organizzati con il registratore, non abbiamo fatto in tempo a scriverla. L’Entità che parla è Mel, la Guida di Manuele.)

 

F: In che modo tu vedi questa nostra riunione, in che forma siamo presenti alla tua consapevolezza?

Mel: Chiaramente in me c’è ogni dettaglio, in base alla felicità che porta in alto a Dio, l’orgoglio di essere come voi. Andate pure, concludete, tanta strada avrete. Il lavoro è in eterno, nella vostra esistenza date un segno.

 

F: Parlaci di te, Mel, che funzione svolgi, come si possono definire la tua personalità e i tuoi compiti. Mi è sembrato di capire che tu spieghi e insegni i modi per utilizzare al meglio la sensitività e per comunicare tra le nostre due dimensioni.

Mel: Sono una Guida al completo, consigliere spirituale; porgo i miei suggerimenti che vengono colti nell’anima di qualunque essere a me interessa. Giovani ragazzi prescelti per compito angelico, rendendo onore a Dio. Lui, il mio Creatore, porta a me le chiavi di ogni cuore terreno e il segreto interiore di ogni anima da me custodita, perché il percorso sia spiritualmente adatto. Sono come un addestratore di Angeli, ma anch’io tanto imparo da ognuno di loro che a me apporta in ogni esistenza vissuta. L’anima non smette mai di imparare ed io imparando insegno e insegnando imparo. Responsabile sono di far avere dentro ogni canale la consapevolezza pura e sincera di quello che si svolge. Con gli Angeli tanti compiti, ma a voi chiari verranno espressi tramite la scrittura. Sono in servizio di Dio e questo mi rende eternamente fiero. Tutto venga fatto. Non ancora avete capito che d’accordo siamo? Felice, lo sai che va bene.

 

F: Questo dedicarsi di Brigitte e di Gigliola a questi colloqui e a questi stati di trance non è per loro troppo catturante, non le induce a trascurare i normali compiti di vita e le loro responsabilità nei rapporti familiari e verso gli altri?

Mel: Anche questo va fatto in tutta tranquillità e amore interamente intelligente. Non causate imprevisti alla vostra intimità; trovate il momento in cui venga svolta la ricerca, ma con molta prudenza. È importante la vita rispettare, gli spazi saper trovare, ma essendo pienamente consapevoli della grandezza che può dare. Che questo sia positivo sempre; per questo ulteriori suggerimenti arriveranno. Problemi non deve causare se un esito deve curare.

 

(Nota: A questo punto Brigitte, alla domanda su come si sente e come fa a parlare così ispirata, dice di vedere “una luce bianca che gli scrive davanti” poi continua a parlare come se riportasse delle istruzioni che le vengono date e che segue meccanicamente.)

Mel: Metti la mano sulla fronte, da destra, ispirazione viene. È un gioco i miei pensieri poter trasmettere. Fai scendere la mano, sei qui. Barzellette, ridere mi fa il tuo stupore. Non devono esserci preoccupazioni, in un modo o l’altro, scrivere come era prima o parlare come si fa adesso. Posso ispirare, posso scrivere nello specchio.

(Nota: Seguito del discorso perduto perché G. non ha fatto in tempo a scriverlo. Sembrerebbe, poi, che intervenga un’altra individualità; vengono indicate delle date e un nome ma il discorso di B. non si comprende bene e non viene riportato bene da G.)

 

B: 1814, 1933, vedo dei numeri romani, XVIII a. C. 820. Vedo tanti fogli, come lastre.

(Nota: Forse, vista quella lontana epoca, lastre di pietra o di piombo con incisa una scrittura, come si usava allora. Poi Brigitte prosegue, sillabando un nome.)

 

B: Vedo una luce rossa... Mi-che-le.

Entità: Sublime la mia patria, storico il mio nome. Vi saluto, tornerò.

 

B: Sto vedendo un cane, sembra un lupo, ma è un cane. C’è un pastore, ha i capelli lunghi bianchi, è vicino al cane; è vestito di stracci blu, lunghi, larghi ed ha un bastone.

Mel: E’ un conoscente, non preoccupatevi; io ho dato il permesso di intervenire. Ha un senso tutto questo che accade.

 

F: E’ lui quello di prima, quello a cui si riferivano quelle date?

Mel: Sì. E' Michele, una Guida nella mia squadra. Verrà a fare visita. Tu lo conosci Felice.

 

F: Che significato hanno quelle date?

Mel: Tutto al suo momento. La visione di prima importante era. Felice, sei mistico, in un’altra vita mistico. Sei pieno di domande; eri più ingenuo e non hai idea dell’esistenza vissuta.

 

F: Scusa, posso fare una domanda che potrà sembrare, ma non vuole essere, provocatoria?

Mel: Non spaventi certo me.

 

F: Ho chiesto prima che queste comunicazioni non devono essere catturanti per Brogitte e Gigliola, non devono distrarle dal condurre la vita terrena e i normali rapporti con le altre persone del loro contesto familiare e sociale. Lo ripeto, vorrei essere ben certo su questo punto.

Mel: Non ho fatto nulla di più di quel che si può, tutto in equilibrio viene. Tranquillo devi essere, non vi perdete coscienti. Amatevi. I vostri strumenti sono tanti. Apro la nuvola per far vedere la stella alla quale sono appese sedie e, per ognuno di voi, una ne troverete. Apro un rubinetto e scorrono sillabe; prendi la mano, aprila nella misura giusta, apri di più, apri di meno, come meglio pensi.

(Commento: Sta a noi saper conservare il nostro giusto equilibrio, quando lui dall’Alto apre il rubinetto delle sue parole, quando la forza sovrappotente scende dal cielo sull’uomo. Sta a noi aprirci nella misura giusta, aprirci e chiuderci più o meno in modo da conservare il giusto senso della vita e non esserne sopraffatti.)

 

Mel: Un’anima arriva a me perché Dio avverte l’Angelo custode che è già in attesa, gli fa strada con la luce all’anima che appena arriva. Tante già conoscevo, tante, vita dopo vita ad ogni anima ho guardato; la prendo per mano, ogni volta che arriva un anima a me, dopo essere stata inculcata di armonia divina e dell' amore di Dio, quando chiamati sono stati. Preciso compito tra cielo e terra, del mio aiuto hanno bisogno. Anch’io ho imparato e una Guida sono diventato.

(Commento: Quando un’anima arriva in cielo, il suo Angelo custode e già in attesa e la illumina. A seguito di questa illuminazione, l’anima capisce e così, quasi automaticamente arriva, si apre alla sua Guida. La Guida “la prende per mano”, la prende a suo carico per ulteriore cammino di conoscenza ed elevazione a Dio.)

 

F: Ma noi sapremo, aprire e chiudere nel modo giusto? Non ci faremo prendere la mano dalla smania di comunicare?

Mel: Puoi contarci, conta su questo. La Divina Luce lungo la strada del cammino vive in Dio.

(Commento: Le Guide sono essenza della Luce Divina che ci accompagna nel cammino che facciamo attraverso questi contatti.)

 

(Nota: A questo punto B. con le parole che dice, non riporta più le risposte di Mel, ma esprime quello che vede e che sente.)

B: Vedo altre persone che conosco. Manuele sorride e mi fa vedere i suoi amici. E’ tanto impegnato ad aiutarli.

 

Manuele: Vedo familiari, ho molto freddo.

 

F: Perché, che significa?

B: Ricordi di infanzia di Manuele.

 

Manuele: C’è tanta neve. Ho freddo alle mani. Ero con mio fratello, ridevamo, scherzavamo... sono andato a finire dentro la neve, con le mani per prima cosa; lui mi ha dato un dolce sguardo e mi ha aiutato a tirarmi su.

 

F: Quanti anni avevi?

Manuele: Sette o otto.

 

F: Perché ricordi tutto questo?

Manuele: Un segno per me ora comprensibile.

 

F: Perché i tuoi ricordi sono così vivi?

Manuele: Perché i miei cari sono ancora viventi. Guarda chi c’è... Emilio caro.

(Commento: Gigliola, la mamma di Manuele, si era recata a casa della mamma di Emilio, per condividere con lei le sue esperienze poiché entrambe ricevevano messaggi dai loro figli in Cielo. Gigliola le mostrò una poesia, "Angeli poeti" scritta, attraverso scrittura automatica, da Manuele ed Emilio, ma il gesto non fu molto gradito dalla mamma di Emilio, che si dimostrò un alquanto incredula. Gigliola ci rimase un po’ male, ma preferì non insistere. Durante questa trance avvenuta poco tempo dopo, ecco la sorpresa: Emilio interviene preceduto da Manuele.)

 

Manuele: E’ dura. ( riferendosi alla mamma di Emilio) Suo padre (il padre di Emilio) è un’anima aperta. Vado a vederli i suoi cari.

 

F: Il padre è più aperto della mamma?

(Nota: Ora parla Emilio.)

Emilio: Due anime diverse. Sono io, Emilio. Il giorno della verità pura arriva, capire dovrà (riferendisi al sua madre). Voglio l’amicizia ma dura sarà. Mio padre deve incontrare (Gigliola) quando sentirà il mio appoggio; non può rimanere così! Mamma deve imparare che non sono esclusivo, sono figlio di Dio, i miei fratelli aiutare voglio. Deve rileggere le poesie, mamma, l’egoismo non lo voglio. Non è solo automatica la scrittura di mio padre: è ispirata. Il pensiero di mia madre interviene su di lui. Voglio aprire il canale di mio padre a tanti altri; lui non se ne rende conto, nega ma lo aprirò. E' giusto così, l’amore sopratutto. Mi amano i miei genitori. Io li amo, voglio aiutarli.

 

F: Dovresti fare tu da tramite in questo contatto tra Gigliola e tuo padre e quindi con la tua famiglia.

Emilio: Sarà così.

 

Mel: Arriva la sorpresa, Dio concede. Vulcani di forza piomberanno. Dio non capisce perché la mente umana è controllata, superba.

 

(Nota: Poiché si discuteva sulla frase “Dio non capisce ecc.” Mel sta ridendo delle nostre discussioni.)

Mel: Dio capisce tutto! Vi mando un bacio con un soffio.

 

(Nota: A questo punto Brigitte viene fatta uscire dalla trance.)





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