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04.02.2008

L'educazione dei bambini



Sono qui, io, Manuele coinvolto nell’Amore che posso far capire e donare con totale libertà.

Voglio farvi un discorso molto importante per me, e riguarda i bambini.

La miglior maniera di stabilire una comunicazione con un bimbo, che è ancora da educare, è la dolcezza e la pazienza.

Non dovete esasperarli perché l’ ingenuità che possiedono i piccoli, è un strumento delicato e amorevole che può essere riempito delle migliori maniere di espressione.

La fermezza non vuol dire la durezza nell’ostilità. La fermezza vuol dire mantenere una posizione per non far sì che questa piccola persona vada in confusione. Ma, se questa fermezza è docile e piena di amore, il bambino, prima o poi, arriverà a coglierla a braccia aperte, preferendola, piuttosto che sentirsi sgridato per cose che ancora non comprende.

Faccio una distinzione. I bambini, piano piano, imparano a capire e piano piano, sviluppano un carattere tutto proprio che è la propria individualità. Siate certi, però, che gli ingredienti che quel bambino mette ogni giorno nei suoi atteggiamenti, sono senz’altro i vostri, con le vostre debolezze e i vostri punti forti. Imparare non vuol dire sapere, poiché sarà la vita che insegnerà loro cosa ritenere giusto o sbagliato ma, essendo anche loro umani, non è detto che, ciò che pensano corretto, lo sia.

Questo vale per tutti gli esseri umani senza distinzione di età perciò, il compito dei genitori, dei nonni e di tutta quella che è la sua famiglia, è donare il più dolce dei linguaggi. Amare non vuol dire viziare, ma trattare con delicatezza un essere che è ancora delicato. E’ vero che, anche loro hanno avuto già altre esistenze, ma questo non vi può portare a rivolgervi a loro come se fossero degli adulti.

Se Dio concede l’infanzia è perché la sua misericordia dona l’innocenza e l’ingenuità che tutti hanno il diritto di avere.

E' un dono del Signore per tutti i suoi figli perché, attraverso esso, abbiano lo strumento per ricominciare e rimediare errori passati. Nessuno potrà dire un giorno: "E no, Signore, io sono nato cattivo." oppure: "Io nacqui con il male." perchè non è così; come d’altronde nessuno potrà dire:"Io sono nato buono, a me Dio diede la bontà." perché non è così.

Tutti si formano, perché tutti ne hanno il diritto, dato che le esperienze personali sono a carico della responsabilità di ognuno e il modo come ognuno ha vissuto la propria vita, sarà lo strumento con cui sarà misurato.

Voglio che sappiate che esistono gli Angeli che aiutano ad educare i bambini.

Ad esempio, quando la vostra pazienza è in crisi, dovete concentrarvi sul vostro equilibrio e domandare aiuto a questo determinato Angelo. Non è una questione di magia, ma dipende da persona a persona; e deve essere chiaro che, solo attraverso il pensiero di fede che accompagnerà questa richiesta, l’aiuto dell’Angelo sarà più o meno efficace.

La disperazione non porta ad una buona educazione. I bambini dovrebbero tutti vivere con un linguaggio di amore puro e ciò non vuol dire che voi siete puri, ma potete assumere un linguaggio di amore che senza dubbio arricchisce quel che di puro c’è.

I bambini sentono chiaramente le energie che sono intorno a loro quindi, non c'è di meravigliarsi se, a volte, sono inconsolabili o hanno una richiesta di protezione più verso un essere che verso un altro. Loro sentono l’energia dei vostri pensieri, che però non conoscono, ma avvertono i vostri stati.

Chiarisco: non sto dicendo che, se un bambino non vuole andare con una determinate persona, è perché questa non gli piace, ma bisogna capire che questi pensieri possono essere stati creati da qualunque evento personale che può non aver nulla a che fare con il bambino in sé. Compreso?

Quindi è meglio invocare le forze angeliche che sono più che liete di venirvi incontro in un compito così importante, piuttosto che sentirvi impotenti e inadeguati. Credetemi che, se questo avverrà sempre, vedrete in quel bambino un cambiamento consistente, quindi molto dipende certamente da voi.

Non alzate la voce, non è necessario perché più urlate, e più si scatena il quel piccolo essere un rifiuto verso certi modi e, di conseguenza, create disordine nella sua crescita.

Fermezza vuol dire ripetere una stessa cosa, ma non c’è alcun bisogno di farsi venire il mal di testa, e farlo venire anche al bambino con cui si sta apparentemente comunicando. E non usate parole tipo furbizia o astuzia: queste parole sono atteggiamenti calcolati e vi assicuro che non appartengono ai bambini.

Non c’è da stupirsi se si dimostrano spesso più abili nel recepire e capire, perché loro colgono con velocità i segnali; perché, evolvendo l’umanità, evolvono anche i nuovi esseri che vengono a vivere in questo mondo. Ma ricordate che  a loro appartiene solo l’ innocenza.

Appena mi sarà e ti sarà possibile, riprenderemo questo argomento questo argomento.

Abbiate fede anche voi nel Signore e abbiate fiducia che tutti i problemi si possano risolvere.

Tutto quanto di più bello esca di me, attraversi ognuno di voi.

Sempre per voi tutto l’amore che ho.

Vostro Angelo





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