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TRANCE




Trance del 12 Gennaio 2004



Presenti: Brigitte (B) Gigliola (G) Felice (F)

 

B: Vedo delle luci viola, verde, bianca, azzurra.

 

F: Queste luci sono esseri distinti?

B: Sì, sono esseri distinti.

 

B: "Ciao sono qui." la luce rossa sta alla mia sinistra, quella azzurra a destra. La luce azzurra mi prende la mano... sorride... mi ha aiutato a venire qui. Di fronte c’è la luce bianca.

 

F: Puoi dirci chi sei?

Entità: Sono Mel, ciao a voi

 

F: Come mai ci sono altre Entità?

Mel: Consigli, informazioni, dalla gloria dell’Alto parlano.

 

G: Mel, ho provato tanto col registratore ma non riesco a sentire.

Mel: Arriverà. Devo chiarire. Non tutti i canali sentono, tu ricevi, il tuo essere non è sensitivo, sei un canale, ma non sei un sensitiva. Sei una medium, non tutte le medium sono sensitive. Sono cose diverse. Tu puoi stabilire la comunicazione tramite il tuo canale, ma ai sensi extrasensoriali non sei ancora aperta: è la tua natura.

 

G: Scusa Mel, ma tutti i messaggi che ho ricevuto fino adesso?

Mel: I messaggi sono validi. Non confondere: la sensitività è diversa dalla medianità.

 

G: Sì, ma spiegami meglio. Io ricevo tanti messaggi anche da altre Entità, sono giusti?

Mel: Sì.

 

G: Ma cosa devo fare per migliorare e non avere sempre questi dubbi?

Mel: Devi migliorare quello che già fai, non cercare di essere quello che non sei. Il passo iniziale è concentrarsi sulle proprie capacità e andare avanti, così migliori. Ci sarà un aiuto.

 

G: Ma una medium, come sono io, può scrivere in qualsiasi momento ?

Mel: Se ha la giusta ispirazione, sì.

 

G: Quindi io posso continuare a ricevere i messaggi per gli altri?

Mel: Sì, è un tuo compito.

 

G: E’ tanto tempo che non ti sento.

Mel: Anch’io ho compiti. Verrò presto.

 

G: Grazie Mel, ho capito la differenza fra medium e sensitiva.

Mel: La sensitività è già un canale diverso. Si aggiungono le sensazioni che vanno oltre i sensi propri. La medium è anche sensitiva, ma non sempre, o la sensitiva non sempre è una medium.

 

G: Mel, tu sai che io parlo nella mente con te, con Manuele. Ma sono elaborazioni della mia mente o parlo veramente con voi?

Mel: Parli con noi. La voce ispira in quel momento.

 

G: La voce ispira... dunque sono in contatto con voi in quel momento?

Mel: Perché tanti dubbi?

 

G: Perché sono un essere umano. Ma io posso parlare con tutti coloro con cui sono in comunicazione ?

Mel: Se Dio concede, sì.

 

G: Mel, aiutami a migliorare me stessa.

Mel: Puoi contarci.

 

G: Grazie Mel, ti voglio bene.

Mel: Sì, anch’io.

(Nota: Pausa di silenzio.)

 

B: C'è Manuele...é di una bianco splendente...é bellissimo! 

Manuele: Ciao, sono io, vieni con me.

 

B: Mi sta portando... c’è un’ Entità gialla. E' venuta per Gigliola. Mi dice che si chiama Iole.

 

G: E' la mia mamma. Ciao mamma, ti aspettavo.

(Nota: Lungo respiro aspirato di Brigitte, poi la sua voce cambia.)

Iole: Ciao.

 

F: Scusa se mi inserisco... pensavi di poter rincontrare tua figlia un giorno, potevi immaginarlo?

Iole: E’ la realtà per noi. Sì, figlia, sei come me. Il tuo carattere sciogli... ti accarezzo. I nostri ricordi, quel che ti lega a me lo sai, tutto quello che in me vedevi ti assomiglia.

 

G: Vuoi dire che noi siamo simili?

Iole: Tanto.

 

G: Ma tu eri una forza della natura. Io non sono così.

Iole: Tu hai la fragilità di tuo padre. Alleggerisci, sorridi.

 

G: Questo è vero, non sorrido molto, ma non è facile dopo quello che mi è successo.

Iole: Devi ringraziare Dio perché la tua anima evolve.

 

G: Mamma, in un messaggio che ho ricevuto da te, mi hai detto che ti occupi ancora di bambini. E’ così?

(Nota: La madre di Gigliola svolgeva la professione di ostetrica.)

Iole: Sì, anime evolute tanto da me vengono dopo essere state respinte dall’esistenza terrena. Bambini mai nati.

 

G: E tu cosa fai per loro?

Iole: Curo loro l’anima, li faccio rientrare in consapevolezza di sé. Bambini non sono; in verità la loro anima è più evoluta di tante altre. E’ una grande esperienza questa di essere respinti... l'anima evolve velocemente... è un grande dolore provato.

 

G: Quindi, ti occupi sempre di bambini?

Iole: E non solo, prego per voi.

 

G: Mamma, attraverso la scrittura, un’ Entità si è presentata come mio fratello Carlo, era lui?

Iole: Sì, ricorda che le parole limitano, con ognuno c’è un proprio modo di parlare. Stai tranquilla, era lui.

(Nota: Carlo è il fratello di Gigliola trapassato a sei mesi quando lei non era ancora nata.)

 

G: Mamma aiutami, affinché anche Maurizio entri in questa realtà.

Iole: Lo vedo... il proprio percorso giunge al suo momento.

 (Nota: Maurizio il fratello maggiore di Gigliola è scettico circa queste comunicazioni.)

 

G: Arriverà anche lui a comprendere?

Iole: Sì, ma solo Dio sa quando. Nessuno deve essere forzato a credere. Tuo padre ti bacia.

 

G: Dagli un bacio da parte mia. Ma Manuele lo vedi?

Iole: Quando Dio concede, sì.  Siamo gruppi di anime diverse, ma effettivamente accade l'incontro.

(Nota: E’ notevole che quando parla la madre di Gigliola, la voce di Brigitte è più leggera, più umana, più vicina a quella sua normale di quando attraverso di lei parlano Mel e ancor più Ezechiele. Non ci sono neanche i grandi respiri aspirati. Questo, probabilmente, è dovuto al fatto Mel e Profeti, sono di un livello e di una potenza molto elevati.)

 

G: Dai anche un bacio a mio figlio.

Iole: Enorme. Verrò a scrivere. Dai un bacio a Romano, a Gabriele... amalo, io l’amo tanto. Vi amo. Devono vederti sorridere: non c’è motivo per tanta sofferenza. Avete tutto nella vita, dovete amarla, dovete avere fede in Dio, credere in Lui.

 

G: Mamma, certo che credo in Dio, ma la sofferenza di non vedere mio figlio c’è.

Iole: Si comprende, ma tu puoi sentirlo. Sei qui, siete qui, vivi al meglio. Sei nella gloria celeste, puoi rimanere quando arrivi. Ti consiglio ma ti amo, lo sai. Devo andare... ciao in amore.

 

F: Volevo fare una domanda a Mel. La mamma di Gigliola ha detto che lei, rispetto a Manuele, sta con un altro gruppo di anime, su un altro piano, però qualche volta c’è un contatto e lo vede. Se è su un altro piano ed ha altri compiti come avviene questo contatto?

Mel: Ci incontriamo per chiedere suggerimenti; in questo caso sono Loro: io, gli Angeli, altre Entità. Nel caso della mamma di Gigliola, incontra Manuele per scambiarsi informazioni, suggerimenti sui propri caratteri: è una forma di aiuto a cui si deve ricorrere.

 

F: La domanda era in astratto, non solo per la mamma di Gigliola.

Mel: Tutti siamo legati in famiglia, nelle conoscenze e non il mondo intero ma, con ogni persona della vita terrena, stabiliamo un filo che lega solo a quella persona. Tutti i fili sono legati a Dio, ma ogni filo ha un’essenza diversa al riguardo del rapporto che si ha con una determinata persona. Quel rapporto continua anche qui perché le anime sono diverse.

(Nota: Ora Brigitte cambia voce.)

B: Sono in uno spazio immenso, è tutto scuro... c’è una luce in fondo, è alta, bianca.

 

F: Cosa dice questa luce, cosa senti?

B: Mi dà tanta calma... è Manuele, vuole parlare.

 

Manuele: Sono Manuele, libero, amo, osservo i poteri che mi piacciono, l’essenza che Dio mi ha dato. E’ stupendo! sono compiaciuto delle sue carezze. Percorro gli spazi che io amo e sono qui per trasmettervi le mie emozioni, sensazioni. Il mio essere ode la voce dell’Alto; la mia natura è possente, sensuale, perché Dio così l’ha creata. Sono un senso di amore per Lui. Brigitte porta la mia voce; la sua anima è uguale alla mia, si conoscono da prima.

 

F: Si può sapere perché, se è possibile?

Manuele: Non tutto mi è concesso di dire.

 

F: Nel libro, che ci hai chiesto di scrivere, volevamo partire dalla tua poesia “Sentieri”. Puoi descrivere uno dei sentieri che hai scoperto, in cui ti sei inoltrato.

Manuele: Lo intraprendo adesso, cammino e tutto è luce intorno a me. Gli astri io osservo, mi appendo senza braccia, non ne ho bisogno: è la mia anima che arriva. La mia gioia è programmata, il mio sguardo va davanti dritto, il vento che amo sento, ma ci sono dentro, riflette la mia immagine; i cristalli accanto a me, giganti cristalli che permettono di vedermi come sono.

 

F: Cosa sono questi “giganti cristalli” al di là del simbolismo? 

Manuele: Dio manifesta il mio pensiero. E’ tutto realtà, ed io sono compiaciuto in questo stato. Mi innalzo in alto e ho voglia di amare quello che esiste. Così trasmetto le mie parole, un segno di me, le mie tracce, come in Terra. La vita mia l’ho vissuta, tutto quello che mi circondava era la circostanza, espressione di vivere, di amare. Negli ultimi tempi della mia esistenza ho riconosciuto la mia anima e mi mandava in estasi. Era la forza dentro, ovunque con me e i miei occhi vedevano più in là. La mia energia, l’energia percorreva tutto il mio essere. Ho incontrato l’anima che dovevo incontrare, l’anima che dovevo amare, l’anima che doveva portare il segno di me, che doveva parlare per me.

 

F: Sempre per il libro che dobbiamo scrivere. Puoi dire a tua madre qualcosa che non è stato compreso in vita e che pure era già significativo del tuo vero essere, di quello che saresti poi stato? Qualche segno non compreso?

Manuele: Li comprendo adesso. La mia gioia, il mio entusiasmo mi dimostravano, anche se in limite nell’aspetto familiare, comunque evolvevo. Io ero invaso, come adesso, di vitalità e tante espressioni venivano da me colte.

 

F: Vuoi dire che la tua esuberanza quando eri sulla Terra, era invece solo l’entusiasmo che hai adesso?

Manuele: Era necessario nel mio percorso. La mia natura, la vita che ho scelto di vivere, le prove che dovevo affrontare, ma non avevo paura di niente, andavo avanti e avevo quel che volevo. Mamma, ispirati in me, in quel che hai visto di me, pensa anche alle mie imperfezioni... ti aiuteranno.

(Nota: Gigliola era stata incaricata di scrivere, per il libro, sul carattere, personalità e episodi di vita di Manuele, per confrontarli con quello che mostra di essere adesso attraverso le sue poesie e i suoi scritti. Manuele le dice di lasciarsi ispirare da lui per quello che deve scrivere al riguardo.)

 

F: Sei tu che dovresti aiutare tua madre a reinterpretare le vicende terrene che ricorda di te, come significative di quello che sei ora.

Manuele: La mia coscienza e la mia forza. Aiuto avrai, scriverai, però trova parole uniche, non ripetute. Ogni sensazione è unica per ognuno. Le poesie hanno importanza estrema, di me parlano, tramite esse esprimo concetti che mi riguardano. Sono fiero di trasmettere l’ inimmaginabile. C’è Mel con me... interferisce la mia Guida.

(Nota: Fin qui parlava Manuele; ora interviene e parla Mel)

 

Mel: Hai domande Felice?

F: Sempre per il libro, domando se dobbiamo tener conto, soprattutto, delle poesie, se quelle esprimono la vera essenza.

Mel: Tanto esprimono. Anch’io lascerò la poesia che esprima di me, il mio essere, la mia forza.

 

B: Isaia, Isaia, Ezechiele, Simone.

F: Cosa significano, perché tutti questi Profeti in questo contesto?

Mel: Lasceranno testimonianze di quel che vedono della gloria di Dio, di Gesù Cristo. L’Arcangelo arriverà.

 

G: Perché questo libro porterà conoscenza, è così?

Mel: Sì, altamente pieno, completo.

 

G: Scusa Mel, devo parlare anche di coloro che sono venuti a cominciare con me?

Mel: Si può accennare nella giusta misura. Ci penserà Felice, voi date il materiale. Generiche informazioni sono importanti quando in generale contesto parlano, quando a tutti possono dare aiuto, quando il messaggio è istruttivo; cose personali non interessano agli altri, ma le cose altamente ispirate, per poi entrare nella mente e nel cuore, per trasformare anche gli scettici. Le campane stanno suonando.

 

F: Tutte queste nuove forme di comunicazione, la psicofonia, la psicovisione, sono manifestazioni veramente vostre o sono manifestazioni invece di un mondo astrale?

Mel: Che differenza c’è? Sono manifestazioni nostre; a noi circondano i mondi astrali, i mondi dello Spirito.

 

F: Sì, ma ci sono piani diversi.

Mel: I piani sono diversi, ma l’astralità è infinita.

 

F: Volevo dire, non è che parlano con quei mezzi gli esseri che sono ancora un po’ nell’illusione terrena pur essendo trapassati?

Mel: Ci sono anche quel tipo di manifestazioni per cui è importante la intuizione della sensitività che ascolta. I tuoi orecchi sono sensitivi ai suoni da noi immessi.

 

F: Ti faccio un esempio: io tante volte nella psicovisione vedo figure che imitano i personaggi di quel film, di quella scena. Che significato hanno?

Mel: Ci sono una infinità di casi concessi, non concessi, diversità di anime e di spiriti, regole e responsabilità. L’Entità che parla, nel nome di Dio, si manifesta nell’atmosfera che predispone all’amore, per dare traccia, perché venga riconosciuto. Manifestazioni vere accadono, il tuo compito è di studiarle.

 

F: Il messaggio è importante quando si capisce cosa vuole dire. Ma se non se ne capisce il senso?

Mel: Hai capito da solo.

 

F: Può essere un prodotto della mia mente?

Mel: No, non sottovalutare, tutto è presente.

 

F:  Ho letto, di persone che "dall’altra parte" hanno descritto paesaggi, scene, situazioni del tutto simili a quelle terrene.

Mel:  Esperienze necessarie per la loro evoluzione. Se la sofferenza è levitata in altri aspetti, esperienza di premorte è illuminativa e aiuta a capire il proprio compito nell’esistenza e si torna indietro per svolgerlo. Non si è liberi di decidere di tornare: è Dio che lo concede.

 

F:  Sì, questa è l’esperienza di premorte ma non mi riferivo a quella. Mi riferivo a persone che, dopo morte, riferiscono situazioni molto simili a quelle umane.

Mel: Esperienze astrali dotate di un senso istruito dal più profondo del sé; dimensioni vicine, una accanto all’altra.

 

F:  Ma dimensioni vostre o dimensioni di questo mondo?

Mel: Dipende. Nel caso in cui la persona ha l’esperienza astrale entra nel mondo dello Spirito. Se la persona ricorda ambienti simili a quelli terreni, deve saper differenziare in quale stato si trova la propria anima per concretizzare l’opinione altrui. In questo caso, mostra per sentire con chiarezza da dove parte e dove vuole proseguire. Chiarirò questi dubbi e scriverò per te.

B: E’ tutto bianco.

(Nota: La voce di Brigitte cambia completamente, diviene più alta, più chiara, più sonora e femminile.)

 

B: C’è Mel, c’è Manuele, ci sono Angeli là in fondo, tante luci colorate. Vorrei andare ma mi dicono che non c’è bisogno, vengono a me.

(Commento: Cioè, non c’è bisogno che lei, Brigitte, si avvicini a loro per parlarle, vengono loro da lei. Infatti, in altre occasioni analoghe, io le avevo detto di avvicinarsi, di andare da queste Entità nuove venute e che si mostravano in forma di luci colorate, per sentire cosa avevano da dire. Questa volta, ancora non le avevo dato questa disposizione e la risposta – veniamo noi – viene data preventivamente, quasi come un riflesso condizionato alle situazioni precedenti.)

 

B: Sono forme, applaudono e Manuele sta là, riceve l’applauso, sorride e mi alza la mano e mi solleva. Sono anime del suo gruppo... mi conoscono... si alzano... sono rilassata. C’è la luce verde chiara, l’azzurra, quella bianca forte e quella più delicata.

 

F:  Ma sono tutti esseri dell’Altra Dimensione?

B: Sì. Manuele vuole parlare.

Manuele: All’ infinito parlerei di me, dell’amore di Dio che non vedo, ma sento, che sfioro. Non cambio, sono sempre io, modificato soltanto, ma mi riconosco. Le sue braccia (di Brigitte) che tra poco toccherò. Mel a me il compito ha dato, quando rientrare dovrà.

 

F: Il tocco che Brigitte deve sentire quando deve uscire?

Manuele: Te ne eri scordato?

 

F:  Eh, sì, non ci pensavo più al tocco e al momento di rientrare. E’ questo il momento di far rientrare Brigitte?

Manuele: La sto toccando. Ha bisogno di tanta energia. La prossima volta, l’incontro che avverrà, lungo sarà. C’è tanto da dire e tanti verranno.

 

F: Tanti dalla parte vostra?

Manuele: Sei spiritoso tu.

 

F:  No, ho detto così perché volevo fare una riunione più allargata e allora mi chiedevo se ti riferivi a noi o a voi.

Manuele: Nostri, nostri, siamo anche vostri, siamo tutti esseri di Dio in un cosmo. (Poi rivolgendosi alla mamma) Mamma, abbraccia mio fratello, mio padre, ma non dire da parte mia, abbracciali soltanto.

 

F: Bene, adesso salutiamo, ringraziamo e facciamo uscire Brigitte.

Manuele: Con voi sempre sono. Dolcezza per voi, tanta vitalità, energia.

 

F:  Un’ultima cosa: abbiamo acceso una candela, facciamo bene ad accenderla?

Manuele: Deve formarsi, ma per questo c’è bisogno di usare un’energia diversa. Sono qui e la mia attenzione non posso dare adesso. Felice, devi accenderla tu, devi farlo ogni giorno nel tuo studio, dentro fisso guarderai e vedrai una splendida forma manifestarsi. (Poi parlando di Brigitte) La sto toccando, deve svegliarsi, troppo carica.

(Nota: Gigliola e Brigitte accendono ogni giorno alcune candele e sullo stoppino si formano bellissime figure.)

 

Manuele: La sto toccando... ora deve uscire.

(Nota: Seguono le solite tecniche di uscita dalla trance.)





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