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TRANCE




Trance del 3 Marzo 2004



 

Presenti: Brigitte (B), Gigliola (G), Felice (F)

(Nota: Brigitte visualizza di trovarsi in una foresta. È inusitato per lei cominciare così, in genere comincia vedendo una luce colorata, che corrisponde a una Entità.)

B: Ci sono tanti alberi pieni di uccelli, sento il rumore dell’acqua, il sole filtra dall’alto e le foglie si muovono. Armonia, potenza e leggerezza.

(Commento: Molto bello questo concetto espresso in queste tre parole. La potenza non è pesantezza, non sopraffà, ma è leggera, amabile, quasi non si fa sentire. E su tutto si spande armonia.)

 

B: C’è una foglia, è gialla... diventa verde... da verde diventa gialla, è come se cambiasse colore.

 

F: Com’è l’albero di questa foglia?

B: E’ molto alto, è forte, ha tanti rami, tanti, tanti.

 

F: Senti cosa ti dice.

(Nota: Brigitte è del tutto autonoma rispetto al conduttore. Non segue la sua suggestione di sentire quello che l’albero dice, ma continua a essere fissata sulla sua immagine dei rami altissimi dell’albero.)

B: Sono tanti rami, infiniti, vanno verso l'alto.

 

F: Ora guarda anche le radici, sotto la terra, puoi vederle?

B: Si vedono, escono fuori, sono forti.

(Commento: Questa volta Brigitte ha seguito il suggerimento datole dal conduttore e vede le radici dell’albero. Vi è coincidenza fra quello che sente di dover dire e l’indicazione datale dal conduttore, per questo accetta il suggerimento.)

 

B: Non cadrà.

(Commento: Ecco il motivo per cui questa volta Brigitte ha seguito il suggerimento fattole, deve parlare della “potenza” dell’albero e le radici parlano di questa potenza; le radici dell’albero sono solide; è ben radicato e quasi tutt’uno con la Madre Terra, da cui si nutre e prende forza.) 

 

B: C’è qualcuno che mi dice che non cadrà.

(Commento: Questo “qualcuno” è, evidentemente, l’Entità che oggi vuole parlare e condurre il suo discorso e lo introduce attraverso le immagini iniziali, fatte visualizzare a Brigitte, della foresta e degli alberi. Dovrebbe trattarsi di un discorso sulla forza degli esseri legati alla Madre Terra.)

 

F: Guarda bene dentro il tronco, fissalo in trasparenza.

Entità: Mie arterie come fili di energia.

(Nota: Il conduttore continua a seguire il proprio filo di idee e suggerisce a Brigitte di vedere dentro l’albero, l’Essere Albero, la sua anima personificata che parla. Invece il discorso che deve condurre è sulla potenza dell’albero che nasce sulla terra e perciò ne vede le “arterie” e l’energia che sale e lo pervade in tutto il suo corpo. Le “arterie” e i “fili di energia” sono, chiaramente, la rappresentazione della linfa dell’albero che sale attraverso il suo tronco.)

 

B: Vedo Manuele.

(Nota: Ecco, si rivela il “qualcuno”, l’Individualità dell’altra dimensione che voleva parlare e condurre il proprio discorso sulla “potenza”, attraverso le visualizzazioni della foresta, dell’albero, delle radici. Individualità finora “invisibile”, nascosta dietro queste immagini. Ricordiamoci che ora Manuele non è più quello di prima, non è più solo un Angelo è divenuto una Guida, quello che dice, non si limita a manifestazioni di affetto e ricordo verso i suoi cari, ora il suo discorso è di insegnamento.)

 

F: Con la luce blu?

B: E’ un’immagine terrena dentro l’albero.

(Commento: Manuele, come si è fatto vedere per un momento - per far capire che è lui che parla, attraverso quello che verrà visto e detto, e che dà il suo insegnamento – così subito ritorna invisibile e in primo piano torna l’Albero ed è lui che parla. Infatti, quando il conduttore chiede a Brigitte se c’è la luce blu di Manuele, Brigitte invece vede dentro l’Essere-Albero. Questo significa che è Manuele che conduce il discorso che segue, in cui si parla del creato e della forza degli esseri figli della terra e della potenza della Madre Terra; e che egli lo fa attraverso questa raffigurazione simbolica dell’Albero che parla e delle sue parole.)

 

F: Perché hai visto quell’albero e quella foglia

Essere-Albero:( Direttamente) Come casa mia. L’interazione, quello che conta è sublime, vero, bello, la vittoria.

 (Il conduttore, per non suggestionare, segue lui il filo del discorso di Brigitte, ma la sensitiva vede ora qualcuno con cui parlare.) 

 

F: Con cosa c’è l’interazione?

Essere-Albero: Con Dio. Le mie foglie brillano perché sentono la luce, per quello si muovono.

(L' Essere-Albero parla di sè, della Madre Terra, e del suo rapporto (interiazione) con Dio e come anche lui lo sente.)

 

F: Vivono pure loro con questa luce?

Essere-Albero: Immensamente! C’è vita ed energia!

 

F: Manuele è a fianco dell’albero?

B: Io lo vedo dentro.

(Nota: Si conferma che, attraverso l’albero, parla Manuele.)

 

F: Guarda in trasparenza l’albero e il tronco.

B: Il tronco che vedo è trasparente, è pieno di fili di energia e lì vedo quella immagine. Le stelle... vedo le stelle.

 

F: Guarda, quel tronco dell’albero diventa come un volto in quella trasparenza.

B: Tanti Esseri di luce, volano come comete.

(Nota: Molto bello. L’immagine dei fili di luce che salgono, dell’energia che fa vivere, dell’interazione, di cui ha parlato prima, che porta con sé le immagini delle stelle, del cielo, degli Esseri di luce che volano nel cielo, lasciando una scia come le comete. È tutto un legame, dalle radici che affondano nella terra e prendono forza, all’albero che ne nasce, i rami e le foglie, la linfa, e sempre più verso l’alto, le stelle, il cielo, gli Esseri di luce. E’ questo il discorso che Manuele, personificatosi provvisoriamente nell’albero, vuole condurre.)

 

B: È come se trasparisse un volto in quell’albero.

 

F: Descrivilo e fallo parlare.

B: E’ il volto di un uomo molto vecchio... ha tanti anni... sembra un uomo che ha mille anni.

(Commento: Ora il suggerimento della figura dell’Albero-Vecchio-Saggio viene accolta, essendo quella più fortemente raffigurativa. Il discorso quindi viene ora condotto attraverso le immagini dell’Albero che parla. Ma in effetti, a mio avviso, dietro c’è sempre Manuele che fa parlare l’Albero per condurre il suo discorso.)

 

F: Fallo parlare di sè, di come lui sente la vite e il mondo intorno a sé.

Essere-Albero: Come le radici toccano terra, è la concretezza nei piedi al camminare, andando avanti, io salgo col pensiero, nel mio luogo rimango. La mia energia sale, i colori cambiano, le mie foglie sono le mie idee, il mio contributo, perché voglio essere apprezzato da chi mi ha creato. La natura, la parola che comprende ogni ambiente messo a disposizione dal Creatore. Ma la natura è Dio, non è diversa, comprende tanto, tanto e diverso.

(Qui l'Essere-Albero spiega che le radici sono per lui la concretezza come lo sono i piedi per altri esseri. Lui resta fermo nel suo posto e con i pensieri sale in alto e si eleva verso Dio. Le foglie con i loro colori sono i suoi pensieri e in questo modo vuole essere apprezzato dal Creatore. Ma la natura di cui fa parte è Dio.)

 

B: Ha le mani, ha le braccia... si sta muovendo... vedo tante braccia che si muovono in modo armonico.

 

F: Questo albero come sente la vita, come vive il vento e la pioggia?

Essere-Albero: Forza, necessità. Ci devono essere tutte per farmi stare bene. Però, io non ho paura che arrivino le rughe: più ci sono, più sono saggio, e le mie foglie più lisce e più verdi e le mie radici robuste hanno preso una tale completezza con la terra, che non si staccano.

 

F: E’ la terra che gli dà forza?

Essere-Albero: Tanta. La terra è fertile.

 

(Nota: Adesso il conduttore, per suscitare un ampliamento e un arricchimento del discorso, per vedere che sentimenti suscita, suggerisce l’immagine di una grande tempesta di pioggia che si scatena sul bosco e sull’Albero.)

F: Adesso osserva il cielo che in un momento diventa nero, scuro.

B: Vedo tutti i semi che brillano sotto la terra... è come un palpitare.

(Nota: Inizialmente, come è normale, Brigitte non prende la suggestione del conduttore e continua a vedere le sue immagini, in questo caso la fertilità e i semi della terra; è un “effetto inerzia”, per un po’ continua per conto suo, non può frenare subito e cambiare direzione.)

 

B: Il sole diventa nero, piange.

(Nota: Adesso, con ritardo, “ha sentito” le nuove parole-immagini suggerite e le segue.)

 

F: Non è il sole che diventa nero; sono arrivate le nuvole, nere, scure, come per un temporale di pioggia. Segui le mie parole. Adesso si è scatenato un temporale, forte, pioggia, pioggia, pioggia. Lo vedi questo cielo nero, questa acqua che viene giù?

B: E’ fertile l’acqua, produce.

 

F: Sì, certo, perché dà vita; però, vedi questo cielo nero, scuro, gravido di pioggia.

B: Il sole è nero.

 

F: Vedi anche i lampi che squarciano il cielo.

B: L’umano deve andare al riparo.

 

F: Guarda bene questa forte pioggia che si è scatenata.

B: Forte, grigia. Si sta formando un’immagine... vedo una polvere di granelli scuri in mezzo alla pioggia.

 

F: Parla con questa forza, chiedile cosa vuole esprimere.

Essere-Pioggia: E' un dato di fatto. Tanta acqua c’è sotto. La Vita, sono Vita. Come per magia Dio mi ha formata come sostanza... mistero! Compiti io eseguo. E’ una lotta dura tra il bene e il male.

(Nota: Questa fenomeni che si scatenano sono la vita. Noi uominii li consideriamo fenomeni della natura. E invece sono una magia del Creatore per dare vita. La voce di Brigitte, incorpotata e immedesimata in questa forza della natura si alza, diventa energica, con tono potente.)

Essere-Pioggia: Con forza, ora sono forte. Cado dall’alto. Fenomeni per voi definibili, magia nelle mani del Creatore. Trovate voi spiegazioni umane, ma tutto quanto più naturale. Potenza! io sprigiono la potenza, faccio bene al corpo umano, ad ogni essere che esiste. Sono fonte di vita.

 

F: Quando questa pioggia cade per terra, tutto si vivifica; esprimi questa forza vivificante, vedila quando penetra nella terra.

B: Cadono frutti brillanti. Vedo tanti frutti rossi, cadono, vanno sotto la terra, là sotto si formano, devono nascere. E’ come se vedessi la terra dall’alto, come se fosse una pancia.

(Nota: Bella questa immagine della terra come una pancia ingravidata dalle gocce di pioggia, frutti rossi, spermatozoi, che entrano nella terra per farla fruttificare.)

 

F: Senti questa terra che pulsa come un essere vivente, fatta di fiumi, di mari, di nuvole..

B: E’ tutta energia. L’energia quando è buona è bianca, quando c’è distruzione diventa giallastra, opaca. I sentimenti hanno i colori. E’ luccicante ovunque... fa scintille dappertutto... fanno cerchi... sto entrando in un cerchio, in un vortice... mi sto allontanando.

 

F: Rilassati e vedi se vicino c’è una luce che ti vuole parlare di tutta quella energia.

B: Ci sono due file di entità... hanno luci diverse...sono tutte sagge.

 

F: Avvicinane una per parlarle.

B: Quella rossa mi attira. C’è anche quella blu brillante: è Manuele. Mi porta da quella luce rossa: “Cos’ è più puro, più limpido dell’amore stesso che rende ogni gesto delicato?”

 

F: Sta parlando quella luce rossa adesso?

B: Sì.

 

F: Può darci un nome con cui possiamo identificarla?

B: Cerco di ascoltare... Manuele mi dice: “Puoi chiamarla Leila”

 

F: Leila puoi parlarci di tutte quelle cose che Brigitte ha visto prima?

Leila: Nell’essere esiste la distruzione e la costruzione di un mondo che è esterno e interno. I movimenti delicati costruiscono: esiste la purezza dentro loro; quelli esterni cambiano a secondo del condizionamento che ogni creatura propone. Vasto e complesso il discorso ma approfondirlo interessa. Il bene crea e la vita vive; il male è distruttivo, impedisce alla vita di nascere. La stragi ecologiche, gran parte di energia negativa nel mondo è sparsa nei pensieri; il pensiero è strumento potente, collega a Dio, arriva in alto. Mistero che solo Lui può svelare. Le stragi di natura fanno piangere. Ci si impegna sempre per un mondo terreno migliore esistente. È questa la spiegazione per la quale l’uomo non potrà mai andare oltre i confini del proprio universo: è pronto sempre a dominare e a distruggere la posizione di altri pianeti.

 

F: Ma la Terra è l’Essere vivente, che noi uomini chiamiamo Gea?

Leila: E’ energia vivente; voi uomini siete gli esseri che la popolate.

 

F: E quando infliggiamo delle ferite a questa energia con un uso dissennato delle risorse?

Leila: E’ un gran male.

 

F: Ne soffre la Terra?

Leila: Soffre tanto, come l’energia che sente dei tagli che diventano bui su tanta chiarezza. Dio l’ha creata con un tocco di purezza. E' pura, è lei nella sua natura stessa e l'uomo con la sua mano pesante, per il senso del dominio, per una autorità che, in realtà, non ha, fa tutto questo.

(Commento: Sono concetti molto importanti. La Terra, è energia vivente e ha sensibilità. La sua sensibilità consiste nel sentire tutta la propria chiarezza perché Dio l’ha creata con un atto di purezza. Quando le causiamo delle ferite con i danni ecologici, soffre. Questa sofferenza consiste in squarci bui che essa avverte, squarci di “cecità” nella chiarezza che essa è e sente in sè.)

 

F: Questo essere che parla così è già stato un essere vissuto sulla Terra oppure è un essere mai nato?

Leila: Entità celeste.

 

F: Quindi mai nato?

Leila: Essere purezza.

 

F: E' mai stato vivente? Ci sono anche esseri mai nati che esistono?

B: No, in Terra non scende, manda solo un autentico chiamo (richiamo) interno che in lui produce l’Altissimo Consigliere.

 

F: Ma la sua funzione quale è?

Leila: L'Altissimo Consigliere a me dà l’energia (e io a mia volta) con le mie mani lunghe chilometri e chilometri, accarezzo il sentimento umano, il sentimento animato in Cielo, in Terra e dono purezza, verità. I nodi io non li posso avere, ma le mie mani sciolgono i nodi che si trova davanti. La purezza non è solo un concetto delicato, è puro, ma è anche la scioltezza mentale, la leggerezza dell’essere, bellezze sentimentali che gridano l’amore per se stessi.

(Commento: Leila è un Essere spirituale mai incarnatosi sulla terra che riceve da un "Altissimo Consigliere" le ispirazioni che a sua volta fa pervenire ("con le mani lunghe chilometri e chilometri") nel cuore dell'uomo. 

 

F: Quindi cerchi di agire sugli uomini ispirando questi sentimenti?

Leila: Sì, da secoli e secoli.

 

F: E' la volontà di dominio dell’uomo?

Leila: E’ la forza che esprime la serenità, combatte il dominio dell’uomo. Gli Angeli, gli Esseri, tutte le diversità di Esseri, da secoli e secoli si impegnano su ogni sentimento umano. (Questo) richiede una lotta eterna, perché non finirà mai, perché l’uomo non sarà mai perfetto, ma vorrà pur sempre raggiungere la perfezione, malgrado la propria ignoranza, malgrado il senso di importanza, quando, in realtà, solo amore devono mandare e tante grazie a chi li rende vivi.

 

F: Ma queste lunghe braccia di questo essere che accarezza gli uomini…

Leila: Ha tante braccia.

 

B: Rivedo l’Albero... le sue braccia sono afferrate dalle braccia dell’ Essere che gli trasmette tutto e gli dà i consigli, gli dà i sentimenti che deve avere per reagire e agire con ogni fenomeno naturale: la serenità per sopportare, la perseveranza.

 

Leila: Non a caso un albero vive più di un uomo. Hanno un’anima, non la mente -strumento a volte fatale- ma pur sempre il più grande tesoro dell’essere umano per mandare avanti la propria esistenza. Io, come Essere, trasmetto la natura all’uomo; Dio, invece, parla ai Suoi figli e dà a loro gli stessi consigli che io do a questo mio amico albero, come a tanti altri. Esseri come me esistono a milioni. Siamo purezza dilagata nell’infinito, purezza perché parliamo di Verità.

B:  E' tanto bello...è commovente.

 

F: Quindi queste piante, questi Esseri hanno un’anima, ma non la mente come l’uomo. E’ così?

Leila: Sì.

 

(Nota: Brigitte cambia voce immediatamente e diventa profonda e discorsiva. Evidentemente, prima la sua anima partecipava trascinata da quello che sentiva e diceva, adesso, invece, è completamente spersonalizzata ed è un semplice strumento che presta la sua voce all’Essere che parla – possessione completa-)

Leila: La mente dell’uomo costituisce l’intelligenza, la capacità di gestire i sensi, perché la mente ha i fili collegati al cuore, all’anima, alla vecchia memoria, quella eterna: la coscienza. La mente ha bisogno di un grande equilibrio che sovrasti se stessa per andare oltre, per vedere lontano, per riuscire a rendere propri i sentimenti che daranno frutti e fiori, i colori modificare a seconda dello stato animato, avendo cura di se stessi e di chiunque sia accanto, come le mie braccia hanno cura degli alberi, abbracciarli, consigliarli. È come se la mente fosse una sola cosa dell’anima di un essere vivente come un Albero, un saggio Essere, ma sono una cosa sola, non tende a dividerle come l’uomo. L’ascolto che danno alla mente è lo stesso ascolto che danno all’anima, dal gesto che viene spontaneo.

 

F: Ma, allora, in questo caso, la distinzione tra mente e anima quale è?

Leila: Negli umani è diversa. L’Albero è un gioco armonico, è vita che dà la vita, amore che rende vivi.

 

F: Ma questa di cui parli è l’anima?

Leila: Sì.

 

F: E nell’uomo l’anima, diventa mente?

Leila: Quando si dà ascolto all’anima emotivamente, il pensiero cambia nella mente, l’idea proclama le ragioni della circostanza, di un volere o di un non volere, di un desiderare o un non desiderare. La mente, la maggior parte delle volte, ha un distacco traumatico dall’anima, si appropria di ogni senso, e quell’essere riesce solo ad ascoltare quella sua voce insistente. L’anima, quando si vuole ascoltarla, lancia suoni della stessa purezza di quelli che io trasmetto per portare dentro a quel che vive i più bei sentimenti. La ricerca che vuol essere pura e vera, desidera il suo scopo primordiale, perché antica è la memoria dell’anima, è una fortezza.

 

F: Un animale in che si diversifica rispetto alla pianta, sotto l’aspetto anima-mente? Quale animale vedi adesso?

B: La coccinella.

 

F: Anche lei ha un’anima che esprime la funzione che deve fare?

Leila: C’è l’anima che è mente, come l’albero, ma le informazioni concepite in modo diverso. Altri Esseri si occupano del genere animali ed altri ancora del genere animali con la mente, (cioè) voi umani.

 

F: Quindi altri Esseri diversi da Leila?

Leila: Sì. Con le mie braccia trasmetto agli animali il tocco che trasmetto a ogni essere vivente, (un tocco) di delicata purezza, ma una purezza che è forte, è una fortezza per l’esistenza, che non verrà buttata giù. Altri Esseri, ancora, consigliano sussurrando al loro istinto le funzioni vitali per la sopravvivenza e loro, nell’abitudine dell’andare avanti nella vita e di crescere, imparano alla perfezione queste funzioni vitali manifestandole le une con le altre e perfezionandole, perché non hanno il condizionamento mentale; esercizio che farebbe bene anche all’uomo. E l’uomo, accanto alla coccinella, talvolta è molto più piccolo. L’animale può portare un contributo, ognuno contribuisce per il genere. Quando un genere è a rischio di finire, la maggior parte delle volte è responsabilità umana. Il genere con la mente può mandare a estinzione quello senza mente mentre, ogni animale, come la coccinella, porta una parte di cibo per la stessa sopravvivenza del genere con lo scopo di allargarla, di procreare. L’essere umano non sarebbe in grado di operare così virtuosamente verso la vita; già è difficile la convivenza tra esseri umani... la vita. Oltre i sensi e l’anima c’è la mente.

 

F: Quindi ogni essere vivente svolge una funzione in un quadro armonico generale?

Leila: Troppe distinzioni. Se lo scopo dell’uomo fosse procreare o allargare il genere, ci sarebbero bei sentimenti ma, essendoci la mente, i sentimenti cambiano e le proprie ambizioni anche. Non c’è più un contributo individuale di cibo, come nell’esempio fatto con gli animali per la sopravvivenza del genere per intero, ma ci sarebbero le differenze, i calcoli, e l’uomo non vuole più uno, vorrebbe due, tre contributi, non più per il genere, ma per se stesso.

 

F: C’è l’individualismo.

Leila: Individualismo che non appaga l’amore di Dio.

 

F: Sì, certo. Io ho sempre sostenuto che l’individualismo è l’ostacolo.

Leila: Dio ha dato la mente all’uomo perché sviluppasse l’intelligenza, perché non rimanesse fermo nel cosiddetto “tempo”, per ampliare le conoscenze. Purtroppo, lo strumento tra le mani dell’uomo benefico come malefico, potente come debole, chiaro o buio, intelligente come ignorante, credente come scettico.

 

F: Quindi, se ho capito bene, ci sono nell’altra dimensione degli Esseri che trasmettono agli animali il modo di svolgere la vita attraverso gli istinti?

Leila: Sì. Quando vengono concepiti, l’animale madre trasmette questa energia, questi insegnamenti che funzioneranno andando avanti insieme all’energia trasmessa da parte nostra.

 

F: Ti riferisci alla madre terrena di quell’animale, quella che lo ha generato?

Leila: Sì.

 

F: E voi alla madre trasmettete questo complesso di insegnamenti?

Leila: Anche la madre al figlio, anche la madre è nata da un altro animale: c’è una catena di informazioni che viaggia con l’esistenza stessa.

 

F: Ma all’origine ci siete voi esseri dell’Altra Dimensione?

Leila: All’origine e al presente.

 

F: E’ questa quella che i primitivi chiamano “la Gran Madre degli animali”, la “Gran Madre degli orsi”?

Leila: L’istinto dell’uomo fluiva, e prima c’era più l’animale; l’uomo prima era più animale, perciò si basava su istinti, ma i suoi istinti erano ispirazione, come lo stesso uomo ha battezzato la Madre Natura. Il concetto tuo è giusto.

 

G: Vorrei sapere perché un animale deve mangiare un altro animale. Non potrebbero essere tutti erbivori?

Leila: La Terra è un luogo energetico, un habitat deve avere un rigoroso equilibrio, come le acque di un profondo oceano. Se tutti fossero erbivori, tanta carne sprecata ci sarebbe, perché nemmeno gli animali sono immortali. Cosa farebbero gli uomini? Avrebbero il dominio anche su tutte le carni degli animali morti senza che, gli stessi animali, possano, attraverso il gesto del mangiare, espressi in generi diversi, acquistare informazioni, attendere nel contesto naturale di una catena di vita che Dio ha stabilito per un equilibrio perfetto.

 

G: Ma è anche una grande forma di crudeltà nei confronti dell’animale ucciso.

Leila: Crudeltà per una mente umana non altamente informata!

 

F: Non vogliamo criticare, ma se l’animale per nutrirsi, invece di uccidere potesse assumere direttamente dal cosmo l’energia che gli è necessaria.

Leila: Negli animali esistono le personalità: questione di reincarnazione. Un essere, prima di incarnarsi in un essere umano, deve nascere come animale. Non dimenticate che c’è l’antica memoria che viene da tutto quanto è stato vissuto. Per questo il lupo non può fare a meno di essere un lupo, di avere i suoi istinti, i suoi modi, e così ogni lupo assomiglia all’altro e così ogni pecora assomiglia all’altra e nasce indifesa dal lupo per così dire.

 

G:  Quale utilità può avere una zanzara?

Leila: La zanzara in sé è piccola, ma nella generale quantità è un numero innominabile. In generale, quantità crea un equilibrio importantissimo per l’esistenza di tante altre creature. È un discorso ampio come per le formiche stesse. Milioni e milioni ci sono, a voi umani impercettibili, ma hanno mondi sottoterra che non immaginate e danno così alimento alla terra. Ogni essere che esiste ha un compito preciso e perfetto, che non è forse in grado di concepirlo o di capirlo, ma semplicemente di sopravvivere, perché così gli è stato detto.

 

G: C’è una domanda che mi sono sempre posta: perché il cane che è così vicino all’uomo ha una vita così breve quando tanti altri animali che non sono importanti per l’uomo hanno una vita così lunga?

Leila: Il cane, animale intelligente per la superiorità degli istinti, come le scimmie, esprimono i sentimenti, apprendono in maniera efficace, non solo dall’energia trasmessa da chi ha dato loro vita o dall’energia che trasmette le funzioni vitali, come noi facciamo, ma hanno la capacità di continuare a imparare negli istinti, cosa che permette a loro di imparare il linguaggio del sentimento, dell’emotività e così esprimono. L’uomo ha un vantaggio: il saper riuscire a differenziare gli animali a cui possa dare, insegnare. Non è detto che sono uguali, ogni cane è diverso, ma le loro funzioni vitali sono diverse; e questo per è la diversità delle persone con cui interagiscono, per la diversità delle circostanze in cui si trovano. Un cane abbandonato, senz’altro ascolta le funzioni vitali che lo spingono ad avere freddo, ma non solo, se ha interagito con l’essere umano e ha concepito la compagnia umana come gradevole, può provare, senza dubbio, il senso della solitudine.

 

F: Gigliola parlava della lunghezza della vita. Ma forse la lunghezza della vita di un animale è rapportata non tanto all’utilità che esso ha per l’uomo quanto per l’economia del sistema.

Leila: Il discorso delle esistenze degli animali riguarda un equilibrio che per voi non è concepibile, quantomeno la stessa importanza di cui in precedenza parlavo. Troppa importanza l’essere umano dà a se stesso! Come esempio, potrebbe un uomo dire a Dio:” Fai vivere un tanto tempo perché è più vicino a me? “

 

G: Ma che importanza può avere che la tartaruga viva tanto tempo?

Leila: Importanza è suprema, Madre Natura, Dio. La tartaruga può per te essere di grande indifferenza, ma non per il Creatore che l’ha creata nella sua forma, con i suoi contributi, le sue funzioni. La tartaruga può essere una grande amica di qualcuno che tu non conosci, come ogni animale può dare il proprio approccio nel diverso modo di essere e vivere a ogni essere individuo esistente. Che affinità troveresti tra un animale che ama condividere il suo tempo con un serpente? A caso il serpente è come un cane? Eppure anche il serpente, a contatto umano impara, assume vitalità e funzioni simili agli atteggiamenti con i quali non si nasce, ma si assumono. Il discorso delle esistenze degli animali è esattamente come il discorso dell’esistenza umana. Gli esseri umani sono come diverse specie di animali, diversi atteggiamenti, diversi modi di essere, diversi bisogni, diverse esigenze, diversi habitat, diverse culture, diverse necessità. Potresti dire a Dio, potresti fare le differenze a Dio, se Lui, supremo e perfetto, vi conosce meglio di voi stessi? Devo andare con un tocco di amore.

 

Manuele: Sono Manuele, ciao.

F: Grazie Manuele per averci portato questi Esseri che ci hanno parlato di tutto questo.

 

G: Però non ha risposto alla mia domanda sul perché un cane vive così poco.

F: Ha risposto, nel senso che la durata della vita di un animale non va rapportata al significato che assume per l’uomo, ma al significato che assume nell’economia dell’Universo.

 

Manuele: Esatto mamma, non tutti i cani vivono gli stessi anni. Sono qui pieno di energia e con tanta forza. Saluto i miei cari con amore e ottimistica conoscenza di me e di voi. La natura è come un lungo cammino che solo la traccia del nostro Dio Supremo può percorrere, impercettibile per noi Esseri spirituali, significato di tanta bellezza, ma concepibili per l’amore di voi umani, esseri umani così piccoli. Così il mistero si dilaga in eternità. Vorrei il discorso finire. La mente è come un pugno chiuso, le dita cominciano ad aprirsi e ad ogni vita escono mille emozioni. Ogni emozione deve avere un equilibrio. Questa mente, per gli umani, è come la memoria dell’anima dentro, ma è già tutta quanta aperta, perché il pugno è completamente aperto e la mano distesa e le emozioni fluiscono le une con le altre; mentre, nell’essere umano, la mente ingombrante deve essere sciolta, e le creature sciolgono i nodi e le dita possono aprirsi, distendersi e l’energia va a conoscere, va a scoprire. Quando l’equilibrio è costante, le dita si toccano, si accarezzano; quando l’equilibrio è mancante, le dita sono tese e non si toccano mai le una con le altre per paura di essere toccati nel vero e proprio centro della mano. Discorso alquanto categorico, non facile da spiegare in termini umani.

 

F: Hai detto che la mente è come un pugno chiuso?

Manuele: Sì.

 

F: Che però dobbiamo aprire.

Manuele: Sì.

 

F: Quando è aperto, le dita si toccano, i sentimenti sono in equilibrio.

Manuele: Sì.

 

F: Ma quando io apro la mano, le dita sono separate.

Manuele: Devono essere morbide come i sentimenti riconosciuti; si possono toccare, accarezzare, senza che il pugno rimanga chiuso, possono toccarsi, sfiorarsi e aprirsi. Questo concetto lo riporterò meglio e concepibile a voi per una maggior comprensione. Non è facile affatto ma cercherò di farlo. Mamma, dimmi.

   

G: Volevo chiederti, quegli scritti molto belli che stiamo ricevendo, che dobbiamo farne? Dovranno essere inseriti nel libro?

Manuele: Sono finalizzati per un compito basato sulla conoscenza. Mel verrà in consiglio. Queste trance hanno un senso, sono importanti. Queste trance debbono essere riportate ma è un compito che avverrà al suo tempo.

 

G: Ma dovrà essere riportato sul libro?

Manuele: Non sul presente libro. I miei messaggi, tramite le trance, possono essere riportati, ma non voglio che non ci sia chiarezza, non voglio mischiare, è un ordine divino! La messaggistica è diversa, le informazioni sono categoriche, hanno un diverso tipo di funzionalità. I miei messaggi che tendono a un buon approccio generico, possono essere riportati, ma questi stessi miei messaggi (della trance) sono finalizzati per un altro scopo, insieme a tutti gli altri messaggi rilasciati da altre Entità. I miei messaggi generici, spirituali, possono essere riportati, non quelli delle trance. Verrò più avanti, verrò con un’Entità, se Dio concederà dall’Altissimo, che vi consiglierà sulla finalità di queste informazioni, che sono solo un grande contributo per la conoscenza umana e tutto quanto di più complicato e più difficile per voi, ma sono convinto che riuscirete a percepire e a capire con le intenzioni giuste ogni idea e ogni necessità da noi riportata. Devo andare via adesso.

 

F:Perché Brigitte parla molto veloce adesso, perché c’è molta energia, ma questa energia è in te o ti viene data dall’Alto?

Manuele: Mi viene data ed è in me e in lei.

(Nota: Quindi una serie di canali, dall’Alto a Manuele e da Manuele a Brigitte.)

 

G: Amore, vuoi dirmi ancora qualcosa?

Manuele: Tutto quanto sarà un continuare, tutto quello che continua evolve, senza preoccupazioni. Stai tranquilla, vi sarà chiarezza. Ci deve essere un equilibrio anche per questo; troppe idee e diversità insieme, troppi temi e informazioni insieme, non verrebbero valorizzate come è dovuto che sia. Ci sono dei messaggi nell’agenda di Brigitte; Felice può analizzarli e, quel che ritiene giusto, riportare basandosi sempre sulla diversità della messaggistica.

 

F: Cioè quelli che vanno nel libro dei messaggi generici spirituali e quelli che vanno nell’altro, della conoscenza?

Manuele: Quello che ritiene giusto, adatto a riportarlo.

 

F: Manuele, volevo farti una domanda. Tu, come hai detto l’altra volta, ora, dopo un certo tempo, hai fatto un passaggio, da Angelo sei divenuto Guida. Però,“dopo un certo tempo” nella nostra dimensione, dove c’è il tempo, questo tuo passaggio è avvenuto dopo che da noi uomini sono passati 5 o 6 mesi o più di tempo. Per te, invece, c’è stato un maggior approfondimento nella interiorità, una maggiore ampiezza di coscienza?

 Manuele: Presto sarà concesso a voi di sapere di più sul tempo. Il tempo è la misura della nostra dimensione, la profondità spirituale è quella vostra.

 

F: Ascissa e ordinata; è così?

Manuele: Esatto.

 

B: Mi sta toccando molto forte il braccio.

 

F: Significa che Brigitte deve uscire?

Manuele: Saluto a voi. Presto i miei suggerimenti verranno portati; dall’Alto a me arriveranno sul tempo e su tante altre argomentazioni. Mel con amore vi saluta. Mel è in compito, non può venire, ora la sua energia è dedicata ad altri. Con amore e con la benedizione del Signore vi saluto, ricordandovi che, se l’entusiasmo forza il sorriso, vibrazioni a voi do, ispirazioni a voi do, amore a voi do.

 

G: Amore, mi sembri cambiato, più distaccato.

Manuele: Diversità di circostanza energetica.

(Nota: Secondo le energie con cui viene caricato dall’Alto.)

 

B: Mi sta toccando molto forte il piede.

 

F: Che significa, deve uscire Brigitte?

Manuele: Sì.

 

F: Bene, allora vi salutiamo e pian pianino facciamo uscire Brigitte.

Manuele: Vi amo.





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