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TRANCE




Trance del 15 Dicembre 2003



Presenti: Brigitte (B) Gigliola (G) Felice (F)

 

B: C'è un grande splendore.  Vedo una luce azzurra...sta venendo verso di me.

Manuele: Sono io, Manuele, lotterò per eterno.

 

F: Puoi dirci quale è il tuo compito?

Manuele: Devo aiutare a sapere cosa vuol dire "felicità." Prendila dalla mano, non piangere, la forza è dentro.

 

F: Puoi parlarci degli altri tuoi compiti?

Manuele:Trasmetto i suggerimenti divini. Dio trasmette ai più importanti Angeli i compiti assegnati. Nella lunga strada apre il cammino indicando la via da prendere, illuminandola con la Luce per quella santa via, il percorso che porterà fino al luogo dove è l’essere che ha bisogno di questi suggerimenti, o illuminando l’ atmosfera con i raggi che intraprendono la propria forza e volontà. E’ una catena da Angeli a Angeli. Un compito da soli non si fa, ci aiutano dall’Alto sino a qui. Noi vediamo, se Dio concede, l’intera visuale dell’esistenza di ogni nostro essere amato e capiamo la sua evoluzione e dove deve arrivare. E’ importante lasciarsi influenzare dalla Fede, solo lei può portare a svolgimento l’esistenza.

 

(Nota: A questo punto il corpo di Brigitte trema tutto e perciò io chiedo:)

F: Perché tremi tutta?

B: Mi sto alzando...sento gioia.

(Nota: La voce di Brigitte è emozionantissima e agitatissima.)

 

F:  Dove sei ora?

B: In alto... mi sento seduta in alto... mi emoziona. C'è Manuele... sorride.

Manuele: La mente ha il cancello aperto, non provare a chiuderlo, non fare entrare quello che non serve, lascialo aperto, arriverà quel che deve... fidati... carezze.

 

F: Questo non interferisce con la vita?

B: La mano, mi stanno prendendo la mano, le mani, tutte e due.

(Commento di F: Simbolismo in risposta alla mia domanda, tenendola per mano, mi dicono che loro la custodiscono e la proteggono.)

 

Manuele: L’apertura alla vita, all’amore, a Dio, all’evoluzione...ama.

 

F: “I cancelli aperti”, questo vuoi dire disponibilità interiore?

Manuele: In tutto c’è Dio, ovunque, ovunque si evolve. Se la consapevolezza c’è, non importa quel che si fa, ma quel che si pensa mentre va fatto. Il piangere o il sorridere non hanno differenza tra loro; si può ridere in situazioni dove non si dovrebbe, si può piangere di felicità, di emozioni, di gioia; si può ridere di tristezza, di insicurezza.

 

(Nota: Mentre dice queste parole, il corpo di Brigitte trema tutto.)

F: Puoi dirmi perché il corpo di Brigitte trema così mentre parla?

Manuele: Sono qui. C’è Mel.

 

F: E’ una mia domanda e notazione di studioso, perché Brigitte trema tutta, nella mani, nelle gambe?

Mel: Sono Mel, (che è) il nome mio per voi. Incorporazione causa il tremore, contatto tra le essenze interne.

 (Nota: La voce di Brigitte diventa  più cupa e profonda quasi maschile.)

 

F: Ti ringrazio per la risposta. Quando c’è questo contatto, per lei è una sofferenza o è solo una reazione fisica?

Mel: Reazione dell’organismo. Deve equilibrare fra scrittura e sensazioni della trance.

 

F: C'è differenza?

Mel: Tanta. Deve prendersi del tempo di ricolmare le energie in sé. In certe occasioni si sovraccarica di "fenomeni visivi," come voi li chiamate. Lei deve riposare quando sente il sovraccarico mentalmente; in corpo c’è stanchezza, tutto ha bisogno di equilibrio. Vede ogni giorno rappresentazioni di noi.

 

F: Ma allora voi non dovete farvi sentire e rappresentare quando è stanca.

Mel: Noi dobbiamo capire quel che riesce per poter sapere come arrivare. Non deve scrivere sempre... può sentirci, può sentire dentro... può farlo vedendo, interpretando sensazioni corporee o ascoltando attentamente le voci di noi.

 

F: Ma anche voi avete una responsabilità.

Mel: Ovvio.

 

F: Quindi, quando è stanca, dovreste cercare di farvi indietro.

Mel: Troppo forte la sua sensibilità! Stiamo lì per guardare, per capire, ma lei se ne accorge.

 

F: Allora quale è la (sua) tutela, fra voi da un lato e lei dall’altro, quale protezione può avere se lei vi sente quando la osservate, anche se state lì solo per osservare e non per farvi sentire?

Mel: La serenità. Tranquillamente deve stare; se c’è l’alterazione di emozioni che non si riesce a equilibrare, bisogna dargli il tempo di riequilibrarsi. E’ una maturità che va imparata.

 

F: Va bene, allora rimaniamo d’accordo che quando lei è stanca e deve uscire, sentirà un tocco alla mano e sarà il segnale che deve uscire. Va bene?

Mel: Sì.

 

F: Prima parlava Manuele, scegliete voi, se vuol tornare e parlare, o vuole parlare Manuele o ancora Mel.

Manuele: Sono qui. Vedo quel giorno... che bello! Con me la Guida è.

B: C’è un essere che risplende di luce  bianca... è di fronte a me...è molto sicuro di sè.

 

F: Può darci un nome con cui individuarlo?

B: Il suo nome è Giò.

 

G: E’ l’Arcangelo Giò.

(Nota: Altre volte questa Individualità si era presentata nelle scritture medianiche di Gigliola e Brigitte dicendo di essere un Arcangelo e si era ppresentato con il nome Giò.)

 

F: Puoi dirci il tuo vero nome?

Mel: Cosa per voi cambia? Non importa il suo nome, è l’essenza quello che trasmette. Il mistero deve rimanere sempre dentro, non tutto si può sapere. Arcangelo di luce, tanta luce, tanta, tanta! Gli Arcangeli vengono su e giù. La Potestà è magnifica! niente può disturbarla, piccoli inconvenienti spariscono se la forza si sente.

 

F: Puoi spiegarci meglio?

Mel: I problemi la mente ama creare, ma nell’anima c’è la forza della Potestà magnifica; non può ascoltare questi problemi che nella mente sono, ma possono uscire se soltanto uno sforzo farete.

 

F: Come mai malgrado sia venuta un’ Individualità più potente, Giò, il corpo di Brigitte, che avrebbe dovuto sussultare maggiormente, invece si è calmato?

Arcangelo: Calma dentro di lei... i miei pensieri altissimi divengono la sua sensazione calma, come il mare calmo dopo la tempesta. Non la tocco... la Guida l’ha toccata... io la osservo e lei mi sente. Manuele l’ha toccata e perciò il suo stato subisce l’alterazione normale. Posso, se voglio, entrare dentro di lei, ma oltrepasserebbe questa trance e cadrebbe in una superiore meditazione. Proviamo...

 

F: Proviamo pure, però vogliamo essere sicuri che la possa reggere.

Arcangelo: Lo so, non intraprendo una azione senza il volere di Dio.

(Nota: Si sente il respiro di Brigitte che ansima fortemente.)

 

Arcangelo: Come in un tunnel i vortici si aprono portando fuori la verità... perché scappare? Noi stessi siamo voi e voi diventerete noi. I compiti di tutti e tutti aspettano in terra e in cielo. La vita va esplorata: vai al punto, vai al centro, fuori del punto, fuori del centro, intorno, sulle circonferenze esterne, su tutto quello che si dovrebbe perché non ci si crede.

 

F: Sì, ma penso che tutto questo esplorare verrà dopo, ora siamo sulla Terra.

Arcagelo: Dopo c’è chiarezza totale: più si evolve e più si è chiaro. Gli esseri cambiano. Rispondo alla domanda. Se Manuele è cambiato, per noi è semplice capirlo, come cambiano tutti. Si evolve una volta raggiunta l’immensità; si ha un completo quadro di tutte le esistenze vissute, di tutti i linguaggi parlati, di tutte le esperienze portate in fine. Tutte le famiglie, conoscenze e se si va a riscontrare nelle precedenti e nelle prossime vite. L’anima raccoglie tutto ciò che ha imparato... deve evolvere... non può esprimersi sempre come si è espressa nella vita che ha appena vissuto, perché ha vissuto tante altre vite.

 

F: Si possono conoscere anche le vite future?

Arcangelo: Se si è in grado, sì, è l’evoluzione che lo dice.

 

F: Ma allora a che scopo fare altre vite, se si è arrivati a quel grado?

Arcangelo: Quando Dio decide che è ora di tornare alla Patria Celeste, non si ritorna più giù, la lezione è stata imparata, quel che doveva essere fatto è stato fatto, non importa come, importa l’obiettivo, arrivare ad esso. I veri obiettivi si raggiungono indubbiamente credendo in Dio.

 

F: E allora il Bodhisattva (nel buddismo vuol dire Essere illuminato)  che pur avendo raggiunto il traguardo e non dovendosi reincarnare più, sceglie volontariamente di reincarnarsi ancora e scendere nella vita per salvare gli altri?

Arcangelo: La volontà di reincarnarsi può esserci quando l’anima stessa si rende conto di non aver raggiunto il proprio obiettivo, e allora decide perché Dio lo concede. Non è detto subito, può passare tanto tempo prima che ritorni giù, scegliendo esperienze e la vita da vivere pur di raggiungere quell’obiettivo. Quando il corpo nasce e l’anima è dentro, in molti casi, nella maggioranza dei casi di vita terrena, l’anima scorda da dove è venuta, perciò tanti si perdono perché pensano che la vita possa essere quel che vedono e basta. Vedere non vuol dire guardare attentamente! Pensando ai problemi quotidiani, la materialità dei propri pensieri, autoegocentrismo, autorealizzazione, autocommiserazione, autostima, quel che piace, quel che non piace, quel che è giusto, quel che non è giusto, quel che si deve, quel che non si deve, si perde la voce dell’anima che parla da quando si nasce.

 

F: Sì, ma dipende dalla condizione umana.

Arcangelo: Le anime sono diverse nell’evoluzione, arrivano, evolvono diversamente.

 

F:  Proprio così, ma allora ci vuole un po’ di pietà per quelli che sbagliano e si perdono in questa condizione umana.

Arcangelo: La misericordia di Dio, nessuno è più cosciente di Lui! Per questo esiste la sua bontà, per questo Lui riesce ad avere pietà. La mente umana non può, (e invece) giudica.

 

F: Ho detto questo perché mi era sembrato che tu fossi un po’ veemente contro chi si perde nella condizione umana.

Arcangelo: Cerchiamo di trasmettere il pensiero agli umani: è nostro compito. Ma anche voi umani siete anima; questi pensieri li avete forse già sentiti e non vi ricordate, non proprio tutto potrete ricordare.

B: Lo sento dentro me... mi manda la luce...che sensazione è meravigliosa! 

 

F: Vorrei tornare sul discorso di prima. Il Bodhisattva, pur avendo raggiunto la realizzazione e non dovendo più reincarnarsi, sceglie di discendere di nuovo sulla Terra per compassione e amore degli uomini per aiutarli nell’evolversi.

Arcangelo: La nascita non avviene se Dio non lo concede. L’anima può decidere di voler evolvere ancora sulla Terra anche se ha raggiunto il proprio obiettivo. Ma questo è un volere di Dio, perché solo gli Angeli si incarnano per compiti precisi.

 

F: Sì, certo, è Dio che lo concede, ma, nel caso che dico, è l’Angelo che lo chiede per compassione verso gli uomini?

Arcangelo: Compassione ce l’ha Dio! La vera compassione, la vera misericordia, il vero amore, solo Lui ama tutti, nessun altro! Potreste voi amare gli assassini, i depravati? potreste voi amare i criminali? Dio ha visto tutte le loro esperienze, tutte le loro esistenze e tanti, dopo mille esistenze, sono ancora persi. Maria intercede perché sia data a loro una nuova possibilità, perché nel Regno Celeste l’anima deve entrare pura. Finché l’anima non è pura, rimane ad attendere. Ogni essere deve nascere in un rispettivo luogo, che è diverso da quello in cui è nato nella vita precedente. Non è casuale la famiglia che vi dovrà accogliere, i genitori, la vostra famiglia in Terra, gli ambienti, le culture, le religioni, i pensieri, gli insegnamenti, l’educazione; una lunga prova, decisamente è scelta dall’Alto. L’Angelo nato in terra perché è stato mandato da Dio, sarà forte a tutte le eventualità. Anche se nascerà povero, se subirà violenze, se avrà dei genitori impostigli, delle conoscenze sbagliate, ancora di più evolverà se raggiungerà la consapevolezza della voce di Dio. Chi si perde è la mente e porta con sè l’anima ma, quando un’anima è cosciente, impara comunque in tutte le situazioni possibili e sorride nella tristezza, piange nella felicità e gli schemi si perdono.

 

G: Hai parlato della reincarnazione, ma allora io quando verrò ritroverò mio figlio?

Arcangelo: Tuo figlio è un Angelo al servizio di Dio, entrato nella Patria Celeste. I suoi desideri, colti dal Signore, vedere per voi, per aiutarvi, per migliorare; ha da fare con la sua famiglia, con i suoi cari e può fare di più qui. Il suo essere ha conosciuto l’infinito, coscientemente lo ama, ritorno non lo vuol fare, aiutare da qui può, tutto ha un senso. Il suo compito ha raggiunto nella sua esistenza. Incomprensibile per voi, ma non per me, non per Dio, non per lui. Il filo non si spezza e l’amore cresce diversamente; c’è spazio solo per l’amore.

 

Manuele: Sono Manuele. Ogni bellezza è concepita dal tutto e dal nulla.

 

B: Sto andando... sto seguendo una luce azzurra... mi vuole far vedere. C’è una luce bianca in mezzo. (al centro della visione).

(Nota: Qui la voce di Brigitte diventa più alta, fortemente emozionata, quasi gridata.)

B: Oh Dio! In mezzo alle galassie… ecco, va in alto... è tutto nero intorno, stelle, la luce è presente, si apre, è forte, si è fermata, si allarga. Sta arrivando una visione... vedo una luce dorata, dentro c’è un albero... le note musicali... l’albero sembra uno stereo... le note escono dall’albero. Vedo tante cose enormi... colori, frutti, persone, animali, sorrisi, melodia, acqua. C’è un torrente...é trasparente, brilla... c'è un’alta cascata. C’è un filo che mi arriva qua... devo prenderlo... sto salendo, salendo…. Manuele mi aiuta a salire. Salgo su, salgo... c’è la luna, il cielo è blu notte, tante stelle, c’è un arcobaleno che è appoggiato sulle stelle.

 

F: Tutto questo cosa vuol simboleggiare?

B: Non mi è chiaro il significato. Tanti astri, colori, scie di luce, galassie... ci sono dei ponti... sono attraversati da persone tra le due vite...sono esseri luccicanti.  C’è una panchina, sembra appesa a un filo che è legato alla luna... sì, è appesa dalla luna. Mi dicono che posso salire sulla panchina. Manuele mi dice: “ Sei pronta, sali, adesso ci tuffiamo”. Dondola dondola sempre più forte...mi sento spingere...volo via... 

(Nota:  Brigitte fa un grande, forte respiro.)

 

F: Che cosa vedi?

B: Volo, vado là sopra, guardo tutto dall’alto...l’arcobaleno, Manuele ci sale sopra... voli interi su quella galassia.

 

F: Ora che sei in quella galassia, cosa vedi?

B: Tanti bambini che volano... sono angioletti... mi fanno strada. Vedo una galassia dall’alto. C’è la Terra là sotto...mi dicono che è il nostro mondo.

 

F: Ma tu dove sei?

B: Sono sospesa sopra l’arcobaleno. C’è estasi... sospiri profondi.

 

F: Cosa sono?

B: La forza degli esseri che sono vicini. C’è una luce bianca.

 

F: Ma in questo stato puoi andare dove vuoi?

B: Sto andando, sto entrando in un ambiente, in una enorme casa, c’è un muro davanti con le tende rosse... vedo le scale... ci sono due persone, a sinistra c’è un salone enorme... c’è altra gente. Ora vado via

 

F:Te ne vai da questa casa? Perché?

B: Ci posso ritornare.

 

F: Sì, ma perché ora sei andata via da quella casa e da quella gente? Cosa sono?

B: E’ una mente umana. Troppe tensioni.

 

F: Vorrei sapere  se in quello stato in cui ora si trova Brigitte, e in cui poi ci troveremo anche noi, si va dove si vuole o si va dove si è chiamati?

Mel: Dipende di che trance vive e, spesso, nella notte, mentre dorme, va dove vuole; non ricorda ma, andando avanti, ricorderà. Quella casa l’ha raggiunta già prima; è un periodo particolare di ritrovo con sé, di grandi anime, hanno bisogno di quel pensiero che voi chiamate crisi esistenziale; bisogna viverla consapevolmente cercando la verità per migliorare, fare un grande passo ancora. Attenzione! La crisi esistenziale non va fraintesa: non è depressione, non è pura tensione ma è ricerca. Vengono a galla i sentimenti e le emozioni che l’essere prova mentre questo si verifica nel domandarsi interiormente, nel chiedersi con un senso, con serie domande e, in un sano contesto, arrivano le risposte, la luce giunge.

 

G: Mel, quando tu mi hai parlato delle nostre vite precedenti, io ho scritto tutto giusto?

Mel: Le parole limitano, l’intenzione arriva. Prova a sentire dentro, quanti dubbi! Cara Gigliola, vivi, impara il trucco, impara. Perché non vuoi vedere? Neghi a te stessa il più intimo dei tuoi pensieri; lascia il cancello aperto, non ostacolare con situazioni non adatte ad entrare in esso. La tua vita... manca solo la tua voglia di viverala; la verità è dentro di te. I tuoi problemi hanno soluzioni semplici.

 

G: Avranno anche soluzioni semplici, ma io non riesco ad abituarmi al fatto che Manuele non c'è.

Mel: Credi che lui non c'è?

 

G: Lo so che c'è ma devi capire che sono un essere umano.

Mel: E' normale, ma puoi stare tranquilla, è accanto, entra solo l'amore in lui.

 

G: Tu sai che ho ricevuto molti messaggi di altre Entità ma sono sempre piena di dubbi.

Mel: Perché c'è insicurezza in te, sei fragile. Usa la tua forza per quel che è giusto, non usarla per entrare in conflitto mentale,  non usarla per giudicare te stessa e gli altri,  usala per amare, per comunicare, per vivere, per gioire. Se metti in pratica tutto questo, di sicuro vedrai Manuele. Ama incondizionatamente: Dio non chiede altro. E' il tuo pensiero di non poter vedere che ti impedisce di vedere. Cara, sii srena, ama. Ci sono esistenze dove la difficoltà è vera; dove i problemi sono esistenti; dove non c’è la forza corporea perché manca il cibo; dove gli atti orrendi vengono commessi; dove genitori, figli, possono vedere le violenze, gli assassini degli uni davanti agli altri; dove, nonostante la sofferenza, tanti di loro rivolgono costantemente il pensiero a Dio. A Dio ogni soffio di ebbrezza. Ognuno si ritrova nel posto che merita perciò, ognuno è responsabile, l’unico responsabile di ogni azione vissuta. Più vivi, più impari, meno vivi, meno ti dai l’opportunità di imparare. Vedi, la notte fai quel che di solito non fai. Esempi legittimi: se hai fatto sempre la doccia con l’acqua calda, non puoi godere il caldo veramente, perciò falla fredda e dopo sentirai il piacere del calore. Comprensibile? vi chiedo: è comprensibile? Gli schemi mentali vanno modificati. Devi farlo da sola, vuoi? Intimamente nella tua privaticità fai quello che non hai mai fatto: canta, balla e sentirai gioire la tua anima. Esci quando non vuoi uscire e, tutto quello che vivrai, lo scoprirai, perché è nuovo a te. Non siamo soli mai, né noi né voi. Non è il tuo essere che è intorno al mondo, è il mondo che è intorno al tuo essere. Non chiudere gli occhi: non voler guardare è non voler evolvere. Tutto porta all’evoluzione, ma se tutto quel che si vive è costantemente uguale, l’evoluzione è ferma, non va oltre. Si può evolvere nella ferma evoluzione, ma solo quando si ha la consapevolezza di superare una prova. Ci sono casi diversi, per esempio mettendo a prova la pazienza, la tolleranza, la comprensione, l’altruismo incondizionato, le qualità più grandi di Gesù. Solo Lui le aveva tutte, il Figlio di Dio. Quando una persona che vive, riesce a mettere in pratica questo, anche se è sempre seduto, con la mente e il pensiero porta l’anima ovunque, può evolvere. Si può amare Dio e non importa se si è ricchi o poveri, belli o brutti: tutto è conseguenza di quello che si è scelto. Chi nasce brutto, lo aveva deciso, ha fatto cattivo uso della sua bellezza nella precedente vita, o forse non ne ha fatto uso affatto, (infatti) la bellezza ha un senso.

 

F: Questo è un concetto è un concetto karmico?

Mel: Esatto.

 

F: Allora un povero handicappato soffre in questa vita perché in una precedente vita è stato cattivo. Umanamente si può condividere fino a un certo punto.

Mel: E’ incomprensibile per voi, normale. Se non ci fossero questi dubbi, domande, non esisterebbe il mistero della vita, non esisterebbe Dio, non esisterebbe il perché.

 

F: Ma tu ti salvi sempre in corner dicendo “questo è il mistero, non si può sapere tutto”, e allora tutto finisce così. Io sono un po’ irriverente, scusami.

Mel: Non devi scusarti, non mi stai facendo male. Con la chiave del cuore si conosce più in là, con l’anima si vive più in là. Esaudirò tutte le tue domande, per te tornerò, non sentirti in colpa se vuoi sapere. Beati quelli che indagano! Le menti ferme, senza domande non mi piacciono. Con rispetto, però, vanno trattate: è la volontà di Dio.

 

F: E’ anche giusto che non tutto può essere conosciuto, altre cose le conosceremo poi.

Mel: Anche tu un giorno tutto vedrai dall’Alto.

 

F: Volevo farti un’altra domanda, sempre da studioso. Ci sono esseri che vivono in altri pianeti?

Mel: Indubbiamente. Altri pianeti certamente. Vi credete unici?

 

F: Certe volte, in sedute come queste, sono venuti esseri che dicevano di non essere i defunti.

Mel: Ci sono pianeti viventi, più evoluti di voi, concetti di pensiero altrettanto diversi.

 

F: E vengono in questi modi, nella trance?

Mel: Dipende, non sempre è possibile.

 

F: Ma alcune volte, sì?

Mel: Occasionalmente. Ci sono pianeti viventi meno evoluti di voi; ci sono esseri viventi che hanno tutti la capacità di conoscere l’astrale. La magia esiste, in un pianeta è un sentimento.

 

F: Dicevo che qualche volta sono venuti nelle sedute. Possono essere pericolosi i contatti con questi esseri?

Mel: Questi esseri viventi vanno nel mondo astrale se vengono chiamati e, volevo aggiungere, se sono in uno stato spiritualmente adatto.

 

F: Se vengono, dobbiamo sentirli o allontanarli?

Mel: Usa l’intuito! Ci sono mondi dove si va a scuola per imparare la magia, la medianità, mondi superiori dove non esistono tabù.

 

G: Ma cosa ha a che fare la magia con questo?

Mel: La magia è un sentimento che è nascosto in un altro sentimento. Più avanti vi spiegherò.

 

G: Come mi devo comportare con le persone che ascoltano ma non sentono, o viceversa?

Mel: Sii serena... pensa a te... arriveranno in mano nostra. Dio deve sapere come comportarsi, Lui lo sa non preoccuparti. Vivi nella gioia; sii felice della tua vita; quello che fai, fallo con amore; in pienezza sentirai il nostro appoggio. Cara, in amore.

 

F: Penso che sei stanca, Brigitte parlo a te. Non senti un tocco sulla tua mano o sulla fronte come eravamo d’accordo quando era ora di uscire dalla trance?

B: No.

 

Mel: Sono Mel, cercate di non interferire con il tatto. L’energia circonda di vibrazioni pulite per poter ricevere. Non toccatela!

 

F: Eravamo rimasti d’accordo che tu dovevi farle sentire un tocco quando era ora di uscire.

Mel: Lo so, ma io in amore vado, torno. Amore per voi. Felice, sono con te, ti aiuto. Serena, Gigliola, devi stare. Manuele è con me, Manuele è con te, è con voi.

G: Grazie Mel.

 

B: Ezechiel.

(Commento di F : A questo punto la voce di Brigitte, diviene più alta e molto acuta, quasi un grido, che spiega chi è questo Ezechiel.)

 

B: Il Profeta.

(Nota: Brigitte respira profondamente e ampiamente, quasi ansima, più volte, come per far entrare tanta aria o qualcos'altro. Poi cambia ancora una volta la voce che diviene profonda.  Ritengo che ora parli attraverso di lei, Ezechiele, e dice:)

 

Ezechiel: Risorgere… Il mio Re…

(Nota: Ripete con voce di amore e devozione.)

Ezechiel: Il mio Re.

 

B: Vedo delle lettere... c’è un libro... la Bibbia…

(Nota: Ritengo che Ezechiele, abbia solo detto le poche parole di prima, per invocare il suo Re, simbolo del Dio di Israele. Ora parlia di nuovo Mel.)

 

Mel: Trovate versetto 9, del libro Ezechiel. Avrete risposte. Deuteronomio. Sagge parole. Vi spiegherò. Tornerò. Leggete Ezechiel.  I discepoli verranno. La luce di Gesù li porterà. Incontri importanti avverranno. Pazienza... tutto giunge al suo tempo. Semplificate la situazione nei prossimi tempi.

 

F: Ora vorremmo far uscire Brigitte da questo suo stato, va bene?

Mel: Va bene, è giusto.

(Commento: E’ da notare che, dopo le parole di congedo del conduttore e prima che inizino quelle altre di guida concreta per l’uscita dalla trance, Brigitte da sola modifica il respiro, fa dei sospiri. Questo sta a significare che il rientro e l’uscita dallo stato di trance avvengono indipendentemente e prima ancora dell’inizio delle correlative tecniche da parte del conduttore, in base al comune accordo di porre termine alla trance. Quel respiro modificato sta a indicare che gli Spiriti si sono allontanati spontaneamente da Brigitte e che lei e la sua coscienza sono tornate libere dalla loro incorporazione, anche se è ancora in stato di torpore.)

 

 





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