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TRANCE




Trance del 24 Febbraio 2004



 

Presenti: Brigitte (B) Gigliola (G) Felice (F)

 

B: C'è un bel fresco... mi viene da destra una brezza leggera... è un essere che si presenta così... lo sento vicino. C'è un vortice... si alza... dal vortice escono luci viola, blu, verde chiaro.

 

F: Ce n'è una color ambra?

B: Sì, là in fondo... le altre devono arrivare... c'è quella verde.

 

(Commento: Il modo di presentarsi del mondo aldilà e dei suoi esseri ci riempie sempre meraviglia e stupore per la diversità e le novità con cui si manifesta; e così, in tutte queste forme inaspettate e inusitate, deve sperimentarlo chi vi giunge, ad esempio Manuele, ma anche chi vi entra eccezionalmente, come qui Brigitte con questa trance. Molte volte si presentano le singole Individualità in forma similumana luminosa, fiammante; questa volta invece Brigitte ne ha l’esperienza come una fresca brezza che si fa sentire, che arriva da lontano e che poi diviene un vortice di luci colorate, tanti colori che la innalzano in mezzo a loro e fra i quali lei si ritrova e ogni colore è un essere. Altre volte, altri sensitivi, l’hanno sperimentato come un insieme di suoni, una musica di tante note armoniose, anche qui ogni nota stava a rappresentare un essere. Riterrei che le Guide e le Figure importanti si presentano nel primo modo – nella forma di Individualità singola luminosa – e che in questi altri casi – vortice di colori, concerto di suoni – si tratti piuttosto di altri esseri che esistono e convivono insieme; e che tutti insieme formano un gruppo, un che di unico – un essere che si presenta così, lo definisce Brigitte - una compagnia, una lieta brigata, accomunata dalla gioia di questo stare insieme. Ognuno dei quali, però, ha una sua individualità distinta, che, a osservar meglio, poi si precisa; come è il caso di quell’essere divertente che subito qui appresso si farà vedere. È molto bello e singolare questo modo di essere e di presentarsi qui di quella collettività qui descritta, prima il giungere di una leggera brezza, poi un vortice di luci colorate, poi i singoli componenti dell’allegra brigata. Ecco, c’è pure questo straordinario, diverso, divertente incontro fra i tanti che si possono avere nell’immenso universo dell’aldilà.)

 

F: Avvicinala e fatti dire come possiamo chiamarla.

B: Il suo nome è Queen.

 

F: Cosa vuole esprimere di se stesso.

B: Mi fa vedere un'immagine di sua una esperienza sulla Terra: lui ha un cappello con palline colorate e si trova in una castello, davanti a un re e alla sua corte. Fa divertire tutti i presenti.

 

F: Era un giullare di corte?

B: Credo di sì. Mi fa vedere che fa magie...dalle sue mani escono polveri luccicanti di diversi colori.

 

F: Fa tutto questo davanti a quel re o lo fa per noi?

B: Lo fa per noi.

 

F: Cosa ci vuole dire?

Queen: Sono un essere di gioia, la magia porta il sorriso, la polvere si sparge, crea il buon umore. Il mio umile compito è rendere felice Dio. Trasmetto gioia, allegria, impercettibile sono.

 

B: Tante foglie verdi cadono, c'è il vento, si alzano le foglie... la scena è confusa.

 

F: Cosa vogliono dire queste foglie che si scompigliano?

B: Cambiamento, novità.

 

F: Cambiamento che avviene a seguito della magia?

B: Sì. Mi dice che vuole andare.

 

F: Bene salutalo. Quindi lui è venuto come simbolo della gioia?

B: Sì. Lascia una foglia  composta di quattro foglioline... è un quadrifoglio, simbolo di fortuna

 

F: Un’ultima cosa prima che va via:  lui era un giullare sulla terra e adesso a chi dà gioia?

B: Lui sapeva far gioire, contagiava felicità con i giochi; era bravo, apprezzato, amato dal suo re. Adesso lassù fa magie con i bambini.

 

B: Oken, Oken, Oken... sento il suono Oken. Vedo foglie colorate, gialle, marroni, rosse...di tanti colori.

(Commento: Che che cosa straordinaria questo essere collettivo e unico, che così cambia, prima in tante foglie verdi mischiate tra loro come portate e scompigliate da un vento, poi in foglie colorate di tutti i colori, poi un quadrifoglio unico, un essere che dà gioia e felicità e che gioca con giochi di magia e la sua “polvere” magica per i bambini di lassù, in cielo. Ma poi questo essere fantasmagorico scompare dalla vista di Brigitte – va a portare la sua gioia e la sua meraviglia in un altro angolo e tra altri bambini di quell’universo – e l’attenzione di lei, nel suo “viaggio”, è attratta da un’altra visione.)

 

B:  Sta arrivando un Angelo. E’ di un colore lilla... soave... delicato.

 

F: Qual è il suo messaggio? Il messaggio di prima era molto bello, gioire e non essere rigidi, il suo invece?

Angelo: Sono un Angelo, parlo in nome di Dio, porto la creatività agli esseri umani. Tutto, dal più piccolo gesto che va a riferire la creazione è opera di noi, Angeli della creatività; noi stimoliamo le menti, i movimenti muscolari, l’intelligenza innovativa.

(Commento: Ogni Angelo, ogni creatura di Dio lassù ha una sua funzione, un suo compito. Questo è l”’Angelo della creatività”, preposto a stimolare l'ingegno, la capacità intuitiva e creativa dell’uomo; il lampo di una nuova luce e una improvvisa nuova scoperta degli uomini – ed ecco i geni, ecco Leonardo, Colombo, Galileo, Newton, Volta, Einstein, Fermi e tanti altri.)

 

F: Ci sono altri Angeli come lui?

B: Tanti, tanti...gli angeli creativi sono tanti.

 

F: Derivano da loro le intuizioni e le scoperte degli scienziati?

B: Tutto deriva da loro! Stimoli che il Creatore dà a loro e loro hanno la forza per trasmetterli.

 

F: Come mai tante scoperte danneggiano e portano situazioni cattive nel mondo?

Angelo: Dall’inizio della storia noi stimoliamo l’intelligenza, la creatività; senza di noi non ci sarebbe quello che per voi è il futuro, la tecnologia. Andando avanti, la percezione dell’uomo si apre e la creatività aumenta, l’intelligenza sovrasta i sensi comuni. Prima tutto era diverso, oggi è tutto diverso, avanti sarà tutto diverso.

 

F: Sì, ma un certo progresso, sembra soffocare il mondo, danneggiare l’ecologia.

Angelo: Noi non trasmettiamo sbagliati suggerimenti, ma la mente umana complementa l’intelligenza, gli stimoli. Costruire è il nostro compito ma l’essere umano tende a distruggere, e noi dobbiamo equilibrare le capacità creative per evitare le stragi psicologiche, umane, ecologiche, climatiche.

 

F: Certo è un buon compito, però è una bella lotta.

Angelo: Lunga lotta! più si va avanti, l’uomo più percepisce, più crea, ma nello stesso modo distrugge sempre di più.

 

F: Quindi l’avidità dell’uomo corrompe gli stimoli creativi che voi date?

Angelo: Come noi stimoliamo nel bene della creazione, c’è chi stimola nel bene della distruzione. Questo per noi è un male.

 

F: Ma questi stimoli distruttivi, arrivano dalla mente degli uomini o da altri esseri opposti a voi?

AngeloMolte volte nel prodotto mentale, le ambizioni; altre volte esseri non chiari, confusi, hanno voglia di portare avanti un compito che non sempre riesce, perché sono fermi nell’evoluzione, perché è un compito non assegnato a loro; ecco, perché non riescono, sono arbitrari e anche questo ha una sua conseguenza, ma Dio sa come gestirli.

(Commento: Sembra dunque di capire che sono solo esseri umani, ambiziosi, non evoluti, quelli che impediscono e ostacolano il cammino di un progresso positivo dell’umanità.)

 

B: C’è un altro essere... vedo il suo colore... è color crema.

 

F: Abbiamo sentito il messaggio della gioia, della creatività, lui cosa vuole dirci?

Angelo: La perseveranza. Risultati avvengono tramite la perseveranza nel bene.

(Commento: Dopo l’Angelo della creatività, ecco l’Angelo della perseveranza nel bene. E non per nulla, con questo compito e attitudine e con questa energia, viene visualizzato Padre Pio. Forse potrebbe anche non essere lui personalmente ma potrebbe essere stata utilizzata la sua figura come rappresentativo simbolico d quel tipo di energica virtù; unitamente però, ad altri Santi e poi al profumo di fiori e di incenso, per dare il senso di un sacro in modo completo, fatto di rude energia – come era per Padre Pio – ma anche dolce e delicato.)

 

B: Vedo un’immagine di tanta energia... è Padre Pio!

(Nota: La voce di Brigitte si fa commossa.)

 

B: Vedo i Santi. C’è tanto profumo di fiori, di incenso... ci sono animali sulle spalle di uno di loro.

 

F: Possiamo sapere il significato di tutte queste visioni?

Angelo: Lo stato della perseveranza nella mente di un essere altamente evoluto spiritualmente, non percepisce lo sforzo della perseveranza, perché lo è già di per sé, spontaneamente leggero, costante.

 

F: Certo è molto bello avere la perseveranza già in sé, ma molti esseri umani, purtroppo, non hanno questa forza e cadono in depressione

Angelo: Ogni sentimento esiste nel positivo e nel negativo: il male persevera a modo suo, il bene persevera e ottiene risultati, il male è la distruzione; perseverare nella distruzione distrugge sempre di più; se la mente umana persevera nel bene ottiene, crea, evolve.

 

F: Questi Angeli che ci hanno parlato, sono esseri mai nati, oppure erano uomini e poi sono morti e poi evoluti e diventati Angeli?

Angelo: Quelli che hanno avuto l’evoluzione, si occupano di trasmettere ogni sentimento verso gli esseri umani; quelli che nascono, e sono già sentimento nell’eterno, costruiscono le basi e trasmettono alle coscienze degli esseri evoluti e sono queste le idee date agli esseri umani. L’idea della coscienza dell’Eterno viene trasmessa all’ Angelo e l’Angelo evolve, evolve, comunica e trasmette. Ci sono tanti Angeli e ogni squadra classificata in diversi compiti e ogni compito equivale ad un sentimento riconosciuto nell’essere umano.

 

F: Quindi sono spiriti mai nati sulla Terra?

Angelo: Anche.

(Commento: La risposta esplicita data alla domanda è “anche” e l’essenza di questa risposta sta, appunto, in tale “anche”. Dunque, gli Angeli del cielo che ispirano l’uomo e sono preposti a custodirlo e ad accompagnarlo non sono spiriti mai nati (nel mondo umano), come riteneva il conduttore, ma sono “anche” spiriti mai nati. Sono innanzitutto “Idee eterne” (principi e archetipi di un sentimento), che esistono e vivono nell’eternità di una coscienza divina. Queste idee vengono trasmesse a una Spiritualità di base, che evolve e diviene un Angelo – un Essere individuale spirituale - che, a sua volta, trasmette all’uomo (è sentito e viene recepito dalla parte spirituale dell’uomo). Ci sono tanti Angeli, ognuno con un suo compito, e ogni Angelo è la Rappresentazione macrocosmica e individuale portatrice di un sentimento che si riflette nel microcosmo uomo.)

 

F: Io penso che ci siano nello spazio immenso, non solo uomini defunti ed evoluti ma anche tanti altri esseri mai nati in terra.

Angelo: Esatto.

 

F: Ogni Angelo è un sentimento, non è un ex uomo, è un sentimento vivente.

Angelo: E gli Angeli simili lavorano insieme.

 

F: Nell’evoluzione, gli esseri si riuniscono fra loro per analogia di sentimento, come colonie. Così, succede anche per le anime, cioè ognuno conserva la sua individualità, però insieme, formano anche una collettività?

Angelo: Sì, perché quando si arriva sulla Terra per nascere, si porta dietro un filo che è dominato dal sentimento, si distacca dal gruppo dove si deve ritornare in meglio.

 

F: Questo fa pensare alla preesistenza delle anime.

Angelo: Discorso vasto, ne parleremo.

 

B: Tutto è inondato di luce! C'è una luce azzurra...

Manuele: Sono Manuele, sono amato per questo... sono entusiasmo, forza.  Vorrei farvi fare un giro... che bellezze!

 

F: Tutto quello che ho scritto sul libro circa il tuo entusiasmo è giusto?

Manuele: Va bene quello che è stato scritto. Dio mi ha concesso, ha dato spazio alla mia curiosità e mi permette di trasmettere le mie domande a chi può rispondere.

 

F: Allora fai un po’ quello che faccio io?

Manuele: Felice, se sapessi quanto simili le esperienze e quanto diverse sono di qua e di là!

 

B: Sento caldo, ho tanto caldo al volto...

 

F: Questo è segno di affetto, di amicizia?

Manuele: Il calore porta armonia, leggerezza, serenità, calma; l’amore vuole l’approccio legittimo, compatto. Felice, c’è qualcuno per te.

 

F: Manuele, tu prima hai parlato di serenità, come si fa a portare serenità ad una persona depressa?

Manuele: Arriva, arriva. Il processo non è sempre uguale: a volte veloce, a volte lento, ma la Luce è in alto per tutti. Ci sono il modo e la volontà per vederla, ma è lì. Quando c’è la depressione, parte dalla mente, è la mano che copre gli occhi, ma la mano non può osare minimamente coprire la luce del sole. Umanamente niente è facile: é la vita con i suoi misteri, ma l’intelligenza può portare una comprensione più elevata di ogni evento, di ogni azione, di ogni gesto.

 

(Commento: Parlando di persona depressa mi riferivo a un caso che stavo seguendo e trattando psicologicamente. Notevole è la definizione data della depressione: la luce, in alto, splende per tutti ma nella depressione c’è come una mano che copre gli occhi e non fa vedere questa luce; la psicoterapia, dunque, dovrà consistere, nel far togliere alla persona depressa questa mano che copre la luce. )

 

B:Vedo un’immagine... è una donna, ha un costume ampio, una gonna larga, i capelli tirati su... è un ambiente strano... esseri antichi... c’è la luce che gira lì intorno, quadri, cappelli, eleganza... ma non capisco.

 

F: Fatti spiegare da uno di loro, il perché di questa visione, chiedilo a chi ti colpisce di più.

B: John Colin, Macqueen, Ilary, Antonio.

 

F: Sono i nomi di questi esseri?

B: Sì.

 

F: Avvicina uno di loro e fatti spiegare.

B: C’è uomo che mi attira... ha un cappello alto, i baffi e i capelli, di un colore rosso scuro, sono lisci, gli occhi marroni e il naso a punta. E’ uno studioso esistente nel 1688.

 

F: Cosa rappresenta?

B: Mi dicono che sono raffigurazioni di quel che si è afferrato, la coscienza é la memoria dell’anima che viene riportata dall’esistenza; quella cambia, varia quando arriva, quando va, mentre è coscienza.

 

(Commento: Con questa rappresentazione che si presenta alla mente di Brigitte viene, verosimilmente, visualizzata la scena forse di una mia precedente incarnazione. Viene detto, al riguardo, che la coscienza (la consapevolezza profonda) è anche la memoria dell’anima; e che questa memoria dell’anima conserva il ricordo (le immagini) delle sue precedenti esistenze, Quando questa memoria viene riportata alla superficie, questi ricordi sono raffigurati in questi modi similumani e antropomorfi. Nel discorso qui successivo si parla di esistenza e coscienza.  Con le mie parole mi riferisco alla concezione induista del SAT CIT ANANDA (Esistenza, Coscienza e Gioia), in base alla quale l’esistere consiste nell’avere consapevolezza e questo dà gioia. L’Essere, l’Assoluto è, per l’induismo, questo SAT CIT ANANDA. Chiedo in proposito spiegazioni all’entità intervenuta. Questa risponde che l’Essere è la Coscienza, consiste nell’essere consapevoli; e aggiunge che l’esistenza (di questo Essere-Coscienza) non nasce non muore, è eterno. Consapevolezza ed Esistenza, poi, possono essere considerati una stessa cosa, sia pure sotto diversi aspetti. Tenuto conto di quanto viene detto subito dopo sulla Gioia (detta in indù ANANDA), il discorso induista SAT CIT ANANDA risulta esatto.)

 

F: Ma io per esistenza intendo esserci.

Entità: La coscienza è l’essere; l’ esistenza è l’esistere, svolgere una vita esistente. L’ esistenza per la coscienza non ha bisogno di nascere nè di morire, perché è eterna, creata da Dio.

 

F: Io per esistenza intendevo avere consapevolezza di sé.

Entità: Esatto... discorso prolungante.

 

F: Consapevolezza ed essere sono una medesima cosa?

Entità: Una medesima cosa sotto aspetti diversi consapevolmente.

 

F: Consapevolezza dovrebbe essere gioia, come dicono gli induisti. Perché molti non sono felici di vivere?

Entità: Sono insoddisfatti e l’insoddisfazione portata dalla coscienza di precedenti esistenze. La coscienza rimane nell’anima e a quella porta la memoria.

 

F: Ma a voi il fatto di esistere porta questa gioia?

Entità: Consapevolmente siamo coscienti e esistenti in pieno. Enorme gioia, calma, tanto lavoro!

 

(Commento: Dunque, l’Essere, l’esistere consapevoli di essere e di ciò che è, è anche gioia, felicità. Gioia e felicità ci sono sempre, sono connaturate all’Essere; e se nella vita terrena molte volte sembra che non ci siano e c’è, invece, un senso di insoddisfazione, questo avviene perché c’è il ricordo di esistenze terrene precedenti non felici; ma gioia e felicità nel fondo dell’anima, cioè inconsce, ci sono sempre.)

 

B: Ci sono i cavalli, le carrozze. Lui era un nobile.

(Nota: Brigitte si riferisce a quello che lei visualizza, cioè alle immagini che percepisce nel suo stato di trance. L’espressione “lui era nobile” riguarda la persona visualizzata prima. (l'uomo con il cappello alto...)

 

F: Vorrei fare un’altra domanda: Mel, dice sempre, "se è concesso",  ma è per tutti così?

Entità: Precauzioni per le coscienze umane. Quando non c’è la consapevolezza dell’essere di esistere nei gradi e termini a cui mi riferisco, sono necessarie. La mente è uno strumento da Dio assegnato per toccare con mano la propria coscienza, per svolgere l’esistenza, per ricordare, investire il vivere. Questa si rivela tante volte pericolosa, tante volte genuina, tante volte neutra. Tante precauzioni vengono date perché ci sono Esseri di Luce, gli Angeli che leggono l’inconscio, perché è lì dove si nasconde la memoria dell’anima da prima.

 

F: Quindi questo è permesso se gli Angeli vedono che giova all’evoluzione?

Entità: Sì. Con il trascorrere del tempo, sono state concesse tante cose; più avanti si va e più si concede, se questo ha un significato costruttivo; se quella determinata mente è in grado di capire e riferire come voi. Nell’uno e nell’altro modo siete canali per noi; non manca la consapevolezza piena, ferma nelle vostre menti e chiunque può comunicare. Io non conosco il canale con cui sto comunicando ora, la ragazza, sono stato avvicinato qui, ma l’anima é familiare a qualcuno qui dall’Alto.

 

(Commento: Viene spiegato che la comunicazione, tra noi e loro, non sempre può avvenire. È permessa solo quando può avere un valore costruttivo e non arreca danni. Il fatto è che la mente, attraverso la quale avviene questa comunicazione, serve all’uomo, innanzitutto, per condurre l’esistenza. Ma la mente investe anche la coscienza e può fungere da canale con la loro dimensione; quindi deve essere in grado di supportare (e sopportare) questa comunicazione, il passaggio di questi messaggi. Se la persona non è all’altezza di riceverli e comprenderli bene – perché non ha l’evoluzione, la preparazione, la disponibilità necessarie – potrebbe anche essere pericoloso (per una sana conduzione della vita). Quindi, questa comunicazione con Loro può essere utile e genuina oppure neutra ma potrebbe essere anche nociva. Comunque, quando però le persone che effettuano questi contatti, medium e altri assistenti, hanno la necessaria consapevolezza e preparazione e sono idonei a capire e riferire bene i messaggi, come è in questo nostro caso (così dice l’Entità comunicante), allora medium e presenti sono dei preziosi canali, mezzi e tramiti attraverso cui loro possono farci sapere le realtà e le verità del loro mondo.)

 

F: Quando parli di legame esistente ti riferisce a Manuele? 

Entità: Manuele è una Guida, ma a lui viene dato il permesso dall’Alto. Il legame esistente è fra te e me, in un’altra vita, tra te e me Felice.

(Nota: Quindi, in una vita vita precedente c'era un legame fra noi due.) 

 

F: Tu hai detto, se viene dato il permesso, ma questo viene dato se giova all’evoluzione mia e quella di Brigitte?

Entità: Entrambi i presenti. Buon profitto...devo andare.

(Nota: Si riferisce a tutti noi presenti.)

 

F: Tornerai?

EntitàSe riterranno necessario.

 

B: Ci sono Manuele e Mel... c’è anche un essere delicato come un fiore.

 

F: Benvenuto, cosa vuole dire questo essere delicato? 

Entità: La mia anima è femminile come una fata... nell’incanto vivo.

 

F: Puoi dirci perché sei venuta?

Entità: Sono una lucciola... leggo i sogni.

 

(Ora parla Manuele)

Manuele: Sono Manuele. E' un essere, ha una sfera, ha il potere di manifestare i pensieri. Discorso complicato, riprenderò più avanti... lei deve andare.

 

F: Ma cosa sono i sogni ?

Manuele: Uno dei canali più diretti con Dio e con il proprio sé, la riflessione dell’ inconscio al conscio, il tramite dell’uno verso l’altro. Tanto devo parlare dei sogni, ma ora devo far parlare Mel.

 

(Commento: Abbiamo qui una preziosa conferma che il mondo dei sogni è un “canale” (uno stato di coscienza) attraverso il quale il sé profondo di una persona (livello inconscio) non solo fa conoscere all’individuo (al suo livello conscio) le proprie riflessioni, i propri pensieri,  le proprie problematiche – come dicono la psicanalisi e le scuole psicoterapeutiche; ma è anche un mezzo con cui la dimensione spirituale può venire da noi e farcisi presente. Come è stato sempre detto e ritenuto, dunque, i sogni spesso sono un vero contatto col mondo aldilà e un incontro non illusorio con i nostri defunti e gli altri esseri spirituali che sogniamo.)

 

G: Amore, posso farti una domanda?

Manuele: Dimmi mamma.

 

G: Volevo sapere se quel mio sogno meraviglioso, dove tu mi portavi volando nell’universo e mi mostravi tutte le sue meraviglie, era solo un sogno o realtà, cioè se eri veramente tu che eri venuto a prendermi per mostrarmi tutto ciò?

Manuele: Ci sono tanti tipi di sogni, ma nella realtà tu, mamma, con me hai volato. Tornerò a spiegare.

(Nota: Dunque, tornando a quanto è stato detto sopra, il sogno fatto da Gigliola e al quale lei si riferisce era stata una vera escursione nell’altra dimensione.)

 

G: Avevi promesso che saresti andato in sogno da Felice.

Manuele:, accadrà. La perseveranza nel volerlo, Felice. Devo uscire, c’è Mel.

Mel: Saluto voi, in nome di Dio. Brigitte deve rientrare.

 

(Nota: I presenti alla seduta vengono sempre avvertiti quando la medium è stanca per la trance prolungatasi troppo ed è tempo di farla uscire.)





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