• HOME
  • CHI SIAMO
  • MANUELE
  • IL VOSTRO SPAZIO
  • LINKS AMICI
  • CONTATTACI
  • IL LIBRO

TRANCE




Trance 8 Aprile 2012



 Presenti: Brigitte (B) Gigliola (G) Felice (F)

B:  C,è una farfalla bianca... è molto grande. C’è una luce qui a sinistra...un cerchio verde chiaro quasi dorato. Si apre... va sopra il mio viso...è un essere...lo sento dentro di me...mi dà molta forza... niente disturba, niente disturba...

Entità: Niente disturbo. Chi crede realizza. Si riattiva quel che dorme. Verità che venga! Verità che venga! A te attivare, attivare... lascia fare a noi. Il mondo non ha molte speranze... dobbiamo pulirlo nei cuori dall’odio! L’universo non abbandonare... aspetta. Il proprio mondo va salvato. Non si può migliorare tutto il mondo, solo il proprio. Finché c’è paura, non c’è vita vera, non c’è vita vera!

 

F: Il messaggio che vuoi dare è questo?

Entità: Riattivare i sensi, far fluire conoscenza.

 

F: Sei tra noi perché devi darci un messaggio e riprendere il percorso che abbiamo lasciato in sospeso?

Entità: Con cautela riprendiamo il percorso che avevamo lasciato in sospeso, con cautela riattiviamo. Riattivare i sensi del canale umano sopraffatto dalle cose umane, va scosso e rinnovato.

 

F: Quindi dobbiamo riprendere con i vostri messaggi?

Entità: Certamente. Non dovete correre. Attivare la fede, il credere. Qualcosa di forte accadrà nel mondo in breve. Vi parla Vincenzo. (Dunque questo è il nome dell’Entità.) Sta arrivando... non va temuta nel mondo la vita. Il bello cogliete. Salvatevi cogliendo il bello: nelle vostre mani c’è. Voi tutti temete il tempo, le ore, il dolore, la stanchezza, l’età, i pensieri, le parole, gli atti, le persone. Tutto implica timore in voi e perdete la vita! Non vogliate pentirvene, quando sarete qui, di sprecare la possibilità di aprirvi alla vita veramente.

 

F: Stai parlando della nostra vita qui sulla terra o da voi?

Vincenzo: La vita vostra quando sarete qui. La visione trasformata in consapevolezza sarà così diversa. Vincete la paura che tutti avete sempre!

 

F: Perché invece non ci parli anche della speranza? È importante anche la speranza, perché dobbiamo solo temere?

Vincenzo: La speranza non convive con la paura. La paura abbatte la speranza. La speranza vive nell’animo sereno, dove c’è armonia, non dove c’è paura. E’ finta speranza quella che si proclama solo a voce. La speranza segreta è nell’animo, è nel dialogo con un Dio infinito, è un dialogo segreto che traspare dall’anima. Non c’è bisogno di spiegare la speranza perché si sente, si adotta, si ama e accompagna la realizzazione di ciò che si voleva raggiungere in qualunque aspetto si vada a sviluppare.

 

F: Beh, così il discorso già va meglio. Prima sembrava che la paura abbattesse tutto, abbattesse la speranza.

Vincenzo: La paura è contrastata, la paura sta superando l’amore! Per guarire bisogna abbattere la paura, i propri ideali, i propri rapporti, i propri pensieri nel cuore. Non abbiate paura di vedere il mondo in cui siete, perché siete nati con uno scopo preciso; non potete fare diversamente, non tappatevi gli occhi, andate avanti. Chi vede può lottare; chi fa finta di non vedere, vive in modo incompleto.

F: E’ un’Entità nuova rispetto a quelle di prima che è venuta a darci questi insegnamenti?

Vincenzo: Ora parlo, già c’ero. Vincenzo.

 

F: Vuol dire che prima c’eri ma non parlavi?

Vincenzo: Esatto.

 

G: Posso sapere se ci sono anche Mel e Manuele?

Vincenzo: Ci sono.

 

B: Tutti e due mi prendono le mani... è come fare un girotondo.

Vincenzo: Siamo piccoli. Il mondo non può perire così! Esseri, il discorso è serio! L’equilibrio cade, le coscienze devono rinnovarsi, devono andare oltre i legami. Non sapete vivere come spiriti collegati: perdete il collegamento facilmente, ragionate come umani e basta, pochi momenti di percezione. Siete diversi nella vostra umanità, pieni di paura, di lamento. Dovete scuotervi e prendere la vita in mano! Non siete vecchi perdenti! Nessuno apre gli occhi per niente, nessuno poi manca per niente; siamo immortali nell’anima e un giorno lo capirete.

 

B: Sento indignazione da parte di questo Essere come se fosse un po’arrabbiato.

 

F: Vincenzo ci potresti dire se nelle trance precedenti, quando parlavamo con Mel e Manuele, eri presente e perché non parlavi? Chiedo questo per meglio comprendere.

Vincenzo: Tanti siamo... lo senti se le riascolti... abbiamo parlato insieme due volte. Un nome basta... non importa quanti siamo.

 

F: Quindi eri presente ma non intervenivi?

Vincenzo: No.

 

F: Perché?

Vincenzo: Ascoltavo.

 

F: Perché ora parli? 

Vincenzo: Sono necessario per voi.

 

F: Ho capito, adesso è necessario per noi che parli tu. Ci sono tanti e ogni volta parla chi è necessario. 

Vincenzo: La verità è che dovete credere senza arrendervi facilmente a conquistare l’anima vostra, il motivo per cui siete qui, i vostri sogni, il vostro vivere, l’amore che è intorno a voi. Riattivare l’anima è necessario.

 

F: Quindi questo passaggio serve per riattivare l’anima? Per riaprire la canalizzazione?

Vincenzo: Sì. Il mio animo è adatto a scuotere i canali veri... eccoci e osserva. Manuele è qui, va e viene come se un filo lungo chilometri lo porta indietro e davanti alla capacità degli istanti (di coloro che gli fanno una richiesta). Non può pronunciarsi ancora. Non perdetevi la vita in cose futili: avete molto in mano.

 

F: D’accordo, faremo tesoro delle tue parole.

Vincenzo: Vi saluto.

(NOTA: Profondo respiro di B., segno che cambia l’Entità che incorpora. Infatti Vincenzo va via e interviene Mel. Poiché era intenzione di F. chiamare proprio Mel, tutto il discorso successivo mostra una sfasatura temporale fra i discorsi e i tempi umani di F. e quelli del mondo spirituale e una preconoscenza da parte di tale mondo dello svolgersi delle cose e delle richieste. Mentre F. avendo in mente l’intenzione di chiamare Mel, si attarda ancora a salutare Vincenzo, Mel già interviene e ci saluta mostrando una preconoscenza della mia domanda.)

 

Mel: Ben tornati! Sono io, sono Mel.

 

G: Ciao Mel. Che bello sentirti!

Mel: Ben tornati. Sono sempre qua.

 

F: Abbiamo recepito il messaggio (di Vincenzo) ma mi è sembrato un po’ improntato sul pessimismo; dovrebbe prevalere la speranza. Non è così?

Mel: La speranza è il credere. Non tutti credono: credete a pezzi, a frammenti. Deve essere consolidato il credere! Non credere non è un riferimento all’altra vita; credere è riferito alla vita che vivete, al potere che avete di far manifestare, di realizzare ogni cosa che volete. Non mi riferisco a credere una vita qui... ci mancherebbe! E’ la vita lì che vi crea problemi. Non siete costanti nel pensiero potente e diventate piccoli facilmente. Abbiamo dovuto far trascorrere del tempo vostro senza tornare, per lasciare i nostri suggerimenti per le vostre incapacità di portare nel presente con determinazione la pratica degna di Dio. Dovete imparare ad essere esseri di potere! Tutti siete esseri di luce, ma esseri di luce senza potere, non hanno gli strumenti per ottenere di più di quello che credete di poter avere. Dovete essere esseri di potere, perché il potere è conseguenza della luce consapevole. Tutti siete esseri di luce (però) dentro siete dominati dal buio, dalla mancanza di tanti colori, da tante paure, da tante vostre deviazioni interiori personali da cui dipendono i labirinti delle trappole mentali della vostra diagnosi alla vita quotidiana (della diagnosi che fate della vita quotidiana). Cadete in basso ogni volta che rinunciate a credere al potere che vi lega all’universo. Mettete in dubbio ogni cosa: ci credete oggi, mollate domani. Dovete per forza; dovete credere veramente perché non è un gioco! Avete parole dette da noi e le mettete in un cassetto. Dovete vivere da esseri di potere, se volete portare avanti conoscenza da condividere con altri esseri meno fortunati, perché non coscienti del potere che hanno. Possono svilupparsi cambiamenti attraverso le vostre vite da qui.

(Nota: Dunque le parole e il rimprovero di Mel sono intesi solo a ripetere e rafforzare il discorso fatto da Vincenzo. La vita a cui si riferiscono, quando dicono e ci rimproverano di non crederci e di non aver fiducia, non è quella della sopravvivenza, ma è quella nostra attuale terrena. Alla vita dopo la morte noi ci crediamo e “Loro” lo sanno, ma non basta. Dobbiamo credere di potere e di saper ben condurre questa nostra vita terrena; abbiamo la capacità e il potere di saperla guidare nel modo giusto e dobbiamo crederci. Invece, non ci crediamo abbastanza.)

 

F: Mi rendo conto che questa lontananza era un’esperienza necessaria per capire che la lontananza attutisce il legame con il vostro mondo. Bene, si cresce con l’esperienza. Tu ce l’ho insegni, Mel.

Mel: Dovete avere fiducia in voi stessi, dovete trovare l’amore che è intorno a voi: solo così cresce. Date in tutti i modi; sprigionate da dentro i sensi dell’anima per procedere nella quotidianità, come se Dio vi donasse un quadro da dipingere ogni giorno. Quel quadro rappresenterà l’emozione, la sensazione che avete avuto, ma quel giorno aprite gli occhi! Quando li chiudete, non la sprecate questa mostra che Dio vi mette tra le mani, come finalità della vostra vita. Entrate in questa mostra per apprezzare la bellezza dei quadri; non sprecate le tele; non rattristatevi tanto davanti a immagini; potete dipingere quello che volete. Questo sarà il fine della vostra vita: entrare in questa mostra dove apprezzerete quello che siete riusciti a dipingere con le vostre mani e vedrete i colori che avete usato. Quante volte avete fatto spreco del nero e risparmiate il bianco per la paura! Ammirateli poi i colori e le forme perché Dio vi dà le tele in bianco di libertà e amore. Imparate per Dio (in nome di Dio) ad essere esseri di potere! Fate la differenza! Non convincetevi che qualcun’altro dipinge per voi! Dovete sorridere e apprezzare quella mostra e otterrete la vostra meta. Dovete chiudere gli occhi e provare ad entrare nella mostra della vostra vita capendo cosa sta pensando di questi quadri, quali materiali, quali colori, sensazioni e aggiungetevene di nuovo, di nuovo materiale, se è necessario, perché diventi una bella opera.

 

F: Grazie del messaggio.

Mel: Tanto, parleremo tanto. Piano piano parleremo molto dell’ atteggiamento umano, di quello che fa con la vita, degli animali, di queste belle creature. Parleremo della forza che non siete consapevoli di avere e, anche se lo sapete, non avete quella consapevolezza necessaria che lega e fa tutto uno con le azioni.

 

F: Vorrei sapere se leggete nel pensiero e sapete quello che ora sto pensando?

Mel: Sì.

 

F: Allora sapete che adesso il mezzo deve riposare... un po’ alla volta riprenderemo. Adesso Manuele prendi la mano di Brigitte.

Mel: Sì, Felice, tutto era chiaro. Felice so l’estrazione tua ( la tua natura, il tuo modo di pensare, di condurre queste trance), sapevo, so che (quello che pensi e che stai dicendo) è riferito a lei (a Brigitte). Stai tranquillo, lei è qua con noi ( il suo spirito è tra noi, sappiamo come sta, se è stanca e se deve smettere e tornare), tra poco toccheremo la sua mano.

(Nota: Toccare la mano a Brigitte in trance e lei lo dice, è la tecnica, già stabilita nelle trance del ciclo precedente, per farci sapere che Brigitte è stanca e si deve concludere la sua trance.)

F: Ecco, sì, le toccherete la mano. Ne sono lieto e così potrà riposare.

Manuele: Lo so. E’ tanto quello che si è accumulato da potervi trasmettere. Non si arresta la velocità con cui questo mondo distrugge se stesso, ma neanche il potere arresta la sua potenza. Sono Manuele. Tanto facciamo in questo luogo nostro, ma non è l’unico mondo, ci sono altri mondi, altri cerchi. A parte tutto, dovete ritirare le condizioni troppo umane; dovete avvicinarvi di più al potere di Dio che è anche vostro. Il potere rende le vite sensazionali, il potere rende il coraggio della realizzazione, del distacco. Distaccatevi dai muri, dagli oggetti, dagli abiti, dai pensieri dannosi; date calore al vostro spirito con calore sincero, quello che fa provare i brividi, perché date voce al vostro cuore. Tappatevi le orecchie quando il vostro ego parla! Ma se l‘iniziate all’amore farete fatica a sentirlo (il vostro ego), se lo vorrete bene, con rispetto, col potere. La parola più importante per voi ora è il potere, perché il potere ha tutto.

 

F: Grazie Manuele perché tieni la mano a Brigitte e vedo che Brigitte è molto più tranquilla adesso.

Manuele: Caro essere, ti saluto tanto, caro essere, mamma in terra. Chiari pensieri, curare l’Amore, vivere per lo Spirito; la Verità come se fosse la vostra bandiera, il Potere come se fosse il vostro cuore; il Coraggio come se fosse la vostra anima e l’Amore sarà ai vostri piedi, nelle vostre mani, e ogni passo, ogni azione che compirete sarà sorretta da Dio, se queste sono presenti. Dio non fa la sua volontà: voi fate la vostra volontà. Non dovete combattervi!  (Dio non fa il piacer suo, ma agisce solo per amore. Gli uomini, invece, fanno quello che fa loro piacere, la propria egoistica volontà e perciò, lottano l‘uno contro l’altro.) Dio è infinito. Vi ha dato il libero arbitrio e non fa altro che contentare voi. Gli strumenti sono nelle vostre mani: abbattete la paura, per Dio! Io vi spingo a farlo. Provate veramente a sentirvi parte del potere dell’universo; provate veramente, non un minuto, non in superficie; provate e non sprecate i secondi, perché tutto accade nei secondi. Nei secondi é caduta la vostra recita, nei secondi avete avuto tutto, nei secondi potete perdere tutto se non sapete coltivare, se non sapete apprezzare il dono che vi stanno versando di sopra, nei lati, di sotto.

 

B: C’è un fiore, come un’orchidea... di colore viola chiaro... un po’ bianco un po’ viola... un fiore grande e guarda a sinistra.

 

F: Chi è che guarda a sinistra?

B: Il fiore. Vedo passaggi di sole. C’è il sole, fa caldo, vedo tanti fiorellini bianchi che cadono dall’alto... sono fiori piccoli interi e cadono come neve. Ci sono corde dorate... catene... catene. Una è molto forte, quella in alto a destra, come se si potesse prendere per arrampicarsi su nel Cielo per sapere di più, per sentire di più. E’ forte, è verde forte... è un grande amico... bisogna abbracciarlo, coccolarlo.

 

Manuele:Tenete il potere fra le mani. Vi saluto. Curatevi di capire e comprendere il potere. Meditate su queste parole.

 

F: Comprendere il potere e vincere la paura, questo lo abbiamo compreso.

Manuele: Comprendere il potere che avete. Il potere, se consapevole, protegge la capacità di amare e di amore. Il potere ha tutto dentro.

 

B: Mi prendono il braccio.

Manuele: Vi salutiamo.

 

F: Grazie, Manuele, del tuo bel messaggio.

Manuele: Vi amiamo. Rimanete in amore. Meditate sul potere e siate migliori.

(Nota: Seguono le tecniche per far uscire Brigitte dalla trance.)





Back to top Indietro Torna su Torna su Torna alla Home Page Torna alla Home